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Lucio Rizzica: L'ultimo dei Busby Babes...

Lucio Rizzica: L'ultimo dei Busby Babes...TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 22 ottobre 2023, 06:26Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte LUCIO RIZZICA Facebook
Giornalista professionista e scrittore. Inviato speciale e telecronista per i canali Sky. In carriera ha ricevuto importanti riconoscimenti, fra i quali il FIA World Press Award.

Una lunga malattia si è portato via a 86 anni forse uno dei più grandi calciatori di sempre, di sicuro uno dei giocatori inglesi più grandi, Bobby Charlton. Figlio di un modesto minatore, talentuoso erede di una dinastia di campioni, tutti peraltro professionisti: era nipote, infatti di Jack, Jim, George, Stan e Jackie Milburn. E anche il fratello (pure lui di nome Jack) non se la cavava affatto male.
Ma Bobby era di gran lunga più bravo di tutta la famiglia messa assieme. Era il prototipo del calciatore totale, una forte ed elegante mezzala capace di giocare ovunque, dal tiro preciso e potente, utile all'occorrenza anche come centravanti di manovra, ambidestro, con una visione di gioco lucida, un rendimento continuo e grande duttilità, abile negli affondi palla al piede e negli inserimenti.

Era, insomma, un fuoriclasse. Un leader. Deciso, forte anche di testa, con doti da realizzatore fuori del normale per essere un non attaccante. Ci mise poco perciò a diventare una leggenda del Manchester United e della nazionale inglese, una volta scoperto dal mitico Matt Busby. Diventò capitano dei Diavoli Rossi (249 gol in 758 partite) e simbolo della squadra che dominò negli anni 60, vincendo tre titoli inglesi e la Coppa Campioni del 1968 e conquistando il mondiale nel 1966 e, nello stesso anno, pure il Pallone d’oro.

Attualmente Bobby Charlton occupa la 12ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo, secondo la rivista World Soccer e la 10ª per la IFFHS. Pelé lo aveva citato tra i migliori calciatori di sempre ancora viventi in occasione del Centenario della FIFA. Con Denis Law e George Best, formò un trio inarrivabile. Sopravvissuto al disastro aereo di Monaco di Baviera, nel quale il 6 febbraio 1958 morirono 8 calciatori dei Red Devils, nel 1994 era stato nominato cavaliere (sir) dalla regina Elisabetta II.

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