14 maggio 2000, lo Scudetto della Lazio alla radio: Juventus ko sotto il diluvio di Perugia

Quel 14 maggio verrà ricordato per un'ora che cambierà inevitabilmente il calcio italiano. Il luogo è Perugia, l'arbitro è Pierluigi Collina, la Juventus sta per vincere lo Scudetto. Basta una vittoria ai bianconeri per mantenere lontana la Lazio di Sven Goran Eriksson. Il meteo è invidiabile praticamente in ogni parte d'Italia, i biancocelesti hanno appena compiuto 100 anni e il Grifone di Carletto Mazzone è l'unica speranza. Una settimana prima c'era stato uno Juventus-Parma che aveva provocato indignazione e sdegno per un gol annullato a Cannavaro, all'ultimo minuto, che poteva essere decisivo sia per lo Scudetto che per la qualificazione Champions dei ducali (che non avverrà proprio per quella segnalazione dell'arbitro). Un gol regolare che però non viene convalidato e lascia la Juventus prima a quota 71, la Lazio a 69.
La Lazio, il 14 maggio del 2000, non ha nessun problema a risolvere la pratica Reggina. Così il 3-0 è servito facilmente, a siglarlo sono Inzaghi, Veron e Simeone. Tutti quindi con l'orecchio attaccato alla radio - gli smartphone sono ancora fantascienza - nella speranza che qualcosa cambi sull'altro campo. O non cambi affatto, visto che così sarebbe (almeno) spareggio, in un atto conclusivo che sarebbe più che interessante. Uno spareggio a cui non sarebbe arrivato Zambrotta, espulso, oltre a Davids e Iuliano, ammoniti e già diffidati.
Il Curi, un anno prima, aveva visto la festa Scudetto dei tifosi milanisti. Probabilmente l'idea è quella di rimandare la festa anche alla Juventus. Al quarantacinquesimo arriva un'acquazzone che fa spostare più in là il calcio d'inizio della seconda frazione, con Collina che deve effettuare per quattro volte l'ispezione del campo di gioco, pallone in mano, per capire se è possibile continuare. L'arbitro decide che è possibile, non senza qualche rimostranza da parte di una Juventus che nelle ultime sette partite aveva perso tre volte.
Così si arriva all'atto finale, in ritardo di un'ora sul preventivato. Un rinvio di Conte, maldestro, premia Calori in mezzo all'area: il difensore del Perugia, al volo, spedisce all'angolino dove van der Sar non può arrivare. È l'1-0 che conclude il campionato, con la Lazio attaccata alla radio che esulta e può fare partire la festa.
