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Mestre, Perticone: "Momento eccezionale. Ma piedi per terra: l'obiettivo è la salvezza"

Mestre, Perticone: "Momento eccezionale. Ma piedi per terra: l'obiettivo è la salvezza"
Oggi alle 09:00Serie D
di Claudia Marrone

"La nuova veste di allenatore è bella, il fatto di partire subito mi ha fatto affrontare questa opportunità con grande entusiasmo, con grande energia. Quando si arriva a fine carriera ci sono molti pensieri ma anche alcune opportunità, e io ho avuto la fortuna di trovare la giusta situazione e fare gli ultimi due mesi della scorsa stagione sulla panchina del Treviso. È accaduto tutto inaspettatamente, ma è stato ciò che mi ha fatto decidere di continuare su questa strada": in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, ha esordito così il tecnico del Mestre Romano Perticone, al suo secondo anno in panchina, dopo esser divenuto mister nel giro di poche settimane, quelle che appunto nell'anno passato lo hanno 'trasformato' da giocatore ad allenatore del Treviso.

Quest'anno un'altra avventura da subentrato, che non scoraggia però il classe '86: "Devo dire che qui a Mestre meglio non poteva andare, stiamo vivendo un momento eccezionale e questo lo dicono i numeri: inizialmente è stato un po' difficile solo da un punto di vista psicologico, quando si subentra è perché la classifica non è mai buona, ma quello mentale è stato davvero l'unico aspetto negativo. Si è subito creato un rapporto ottimo sia con la squadra che con la dirigenza, e davvero: meglio non poteva andare".

Il fatto di essere un allenatore giovane, può agevolare il rapporto con i ragazzi?
"Non credo che essere giovane aiuti, e nemmeno danneggi. Per me è più importante la persona rispetto all'età, per allenare, oltre alla tecnica, contano tanto le qualità umane che aiutano in generale nelle relazioni, a esempio l'intelligenza emotiva: sono un po' caratteristiche innate, ma si possono migliorare proprio lavorando e capendo meglio le dinamiche".

Tornando al campo, i playoff non sono ora un miraggio. Diventano l'obiettivo stagionale?
"L'obiettivo stagionale rimane sempre la salvezza, il nostro percorso è stato lungo e non dobbiamo farci distrarre adesso, ma chiaramente faremo il massimo per raggiungere quello che possiamo, le cose poi vengono anche da sé. Quando sono arrivato eravamo quintultimi, quindi manteniamo i piedi per terra: tutto quello che verrà, sarà di guadagnato".

A proposito di obiettivi in Serie D, per il Livorno, di cui è ex, è l'anno della risalita tra i professionisti?
"Direi proprio di sì, il momento credo sia arrivato. È una piazza che non c'entra nulla con la Serie D quella amaranto, e a onor del vero c'entra poco anche con la C: fa male al cuore vedere una tifoseria e una piazza come quella in queste categorie".

L'obiettivo Serie C è invece stato già centrato dal Trapani. La possibilità di salire immediatamente in B appare però remota...
"La nuova proprietà ha da subito detto di voler fare le cose in grande, lo sta anche dimostrando con i fatti, e spero che trovi presto la giusta strada, perché anche i siciliani meritano ben altre categorie. Sono molto legato alla città, mi sono lasciato benissimo con tutti, e spero davvero di poter vedere presto la squadra in cadetteria".

A proposito di Serie B, la categoria della sua vita calcistica. Cittadella in ripresa e Salernitana in difficoltà.
"Sono due situazioni diverse. Il Citta ha una mentalità costruita negli anni, nelle avversità si esalta e ne sa uscire, alla Salernitana l'ambiente è diverso, ci sono molte più pressioni e una responsabilità nei confronti della maglia che può alle volte complicare ulteriormente le situazioni difficili: c'è però tempo per poter reagire, ma ora devono farlo. Il Cittadella invece, soprattutto poi con le vittorie su Pisa e Juve Stabia, ha ritrovato fiducia e vede ora il bicchiere mezzo pieno. Ha insomma fatto quello switch che manca ai campani".

Ma può considerarsi salvo il Cittadella?
"Ancora no, in Serie B non si deve mai abbassare la guardia, la classifica è corta e ogni sabato è davvero una finale. Serve tenere alta l'attenzione in ogni momento".

Solo il Sassuolo può dire di aver ipotecato il traguardo stagionale?
"Il Sassuolo è di un'altra categoria".

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