Legnano, ripescaggio quasi impossibile: c'è da saldare debiti e pagare stipendi di 3 mesi
Che la stagione sarebbe potuta terminare nel peggiore dei modi era abbastanza preventivabile, tra stipendi non corrisposti, bus della squadra nel quale pioveva dentro e trasferte sostenute dai calciatori con le proprie auto, e il tutto si è poi effettivamente concretizzato. Il pesante schiaffo preso nel playout contro la Castellanzese ha infatti fatto precipitare il Legnano in Eccellenza, e reso ancora più teso il clima sportivo in città: basti pensare che patron Enea Benedetto, che arrivava dall'Alessandria (retrocessa in Serie D), durante lo spareggio ha dovuto lasciare lo stadio dopo 10 minuti, tra pesanti insulti e contestazione.
Al netto di ciò, si prova a guardare oltre, e al possibile ripescaggio, che sembrava non essere un miraggio. Ma, come evidenzia sportlegnano.it, ci sono non pochi intoppi in merito. Se da un lato la storia del club e la piazza potrebbe agevolare un ritorno in Serie D senza passare dal campo, dall'altro c'è una società che deve prima ripianare i debiti e rimettersi in pari con gli stipendi degli ultimi tre mesi (anche se il club sostiene di essere indietro con i pagamenti di soli 13 giorni); cosa di non poco conto.
Di più conto, invece, il fatto che la squadra deve continuare ad allenarsi. Al campo, però, solo 6-7 calciatori, mentre gli altri hanno mandato il certificato medico; rifiutando poi, legittimamente, di vedersi corrisposto un solo stipendio su tre. Non proprio giorni felici...