Vicenza, Matteassi: "Lotteremo fino alla fine per la B. Le Under23? Opportunità, ma con limiti"


Ospite della puntata odierna di 'A Tutta C' sulle frequenze di TMW Radio, il direttore sportivo del Vicenza, Luca Matteassi, ha fatto il punto della situazione in vista della volata finale del Girone C, dove il LaneRossi si prepara a lottare per la promozione diretta in Serie B contro il Padova.
Essere un dirigente di uno dei club più prestigiosi del campionato di Serie C, con una grande società alle spalle, un presidente di valore e una tifoseria appassionata, comporta una grande responsabilità.
"Sì, è vero. È una grande responsabilità, ma anche un motivo di orgoglio essere il direttore sportivo di una società così storica. La proprietà è solida e i tifosi hanno un attaccamento profondo a questa maglia".
Il Vicenza sta vivendo una stagione particolare: ha di fronte un avversario come il Padova, che ha mantenuto un ritmo impressionante, ma la squadra non ha mai ceduto. Quanto è importante questo atteggiamento per un direttore sportivo?
"È fondamentale. Abbiamo raccolto 66 punti, il che dimostra l'importanza del lavoro svolto. Il Padova ha tre punti in più e sta facendo meglio, ma il nostro gruppo è straordinario, sia a livello professionale che umano. La squadra è coesa e affronta sempre con impegno allenamenti e partite".
Uno dei rammarichi di questa stagione è stato sicuramente quel pareggio nello scontro diretto, arrivato negli ultimi secondi. Poteva essere un colpo duro, ma la squadra ha reagito. Un altro segnale di solidità.
"Quel gol al 94° è stato un duro colpo. Tuttavia, volevamo vedere come avrebbero reagito i ragazzi e contro il Lumezzane hanno risposto alla grande. Il gruppo è forte, guidato dal nostro mister, e sta seguendo un percorso eccezionale".
Guardando al finale di stagione, il Padova ha il vantaggio dello scontro diretto e c'è anche la doppia sfida con la Triestina, che si è ripresa dopo un brutto avvio. Pensa che sia ancora tutto aperto?
"Assolutamente sì. Non molliamo di un millimetro. Siamo consapevoli della nostra forza e vogliamo giocarci tutte le possibilità fino all'ultimo, partita dopo partita."
Il prossimo impegno sarà contro l’Atalanta Under23. È una squadra che lascia giocare, ma che ha anche grande qualità. Che tipo di partita sarà?
"Sarà una partita difficile. L’Atalanta ha realizzato 50 gol in campionato e ha giocatori di talento, alcuni dei quali giocheranno sicuramente a livelli superiori. Ma noi vogliamo giocare da Vicenza e portare a casa i tre punti."
A proposito di Atalanta, qual è il suo parere sulle seconde squadre? Juventus, Milan e Atalanta ne hanno una in Serie C, ora potrebbe aggiungersi l’Inter. Pensa che apportino valore o siano un problema per il campionato?
"Alcune tifoserie le vedono con fastidio, ma per i club che le gestiscono è positivo far crescere i giovani internamente, evitando di mandarli in prestito senza certezze di minutaggio."
Queste squadre, però, non dominano il campionato. Anzi, il Milan è in zona retrocessione. Questo dimostra il valore della Serie C?
"Non basta chiamarsi Milan o Juventus, serve avere una squadra che funzioni. Questi giovani hanno talento, ma tutti insieme faticano a ottenere risultati immediati."
Il presidente Marani sostiene che le seconde squadre debbano avere un limite, per non snaturare il campionato. È d'accordo?
"Sì, ha senso, ma dubito che diventino molte di più. Servono risorse, organizzazione e stadi adeguati."
Parlando in generale della Serie C, come valuta questo campionato?
"È un campionato di alto livello, con un grande seguito in alcune piazze. I playoff si preannunciano avvincenti. Purtroppo, ci sono stati problemi con alcune squadre in difficoltà economica, e questo è un tema su cui riflettere".
Il rischio di esclusione per Taranto e Turris è da considerarsi una sconfitta per tutto il calcio?
"Assolutamente sì. Ci sono calciatori, ma anche magazzinieri, custodi e fisioterapisti che rischiano il lavoro. Penalizzazioni e squadre escluse creano squilibri in classifica".
Torniamo al Vicenza. La storia dei playoff dimostra che chi arriva secondo spesso fatica a vincerli. Questo aspetto la preoccupa?
"Per ora pensiamo al primo posto. I playoff sono lunghi, e stare fermi 20 giorni può rivelarsi più un problema che un vantaggio. Ma ora ci concentriamo sul nostro obiettivo principale".
Chiudiamo con un pensiero sulla famiglia Rosso. Dopo la sconfitta nei playoff con la Carrarese, sia il presidente Stefano che suo padre Renzo hanno dato una grande lezione di stile.
"La proprietà vuole tornare in Serie B, ma anche dopo la sconfitta è stata vicina alla squadra. Ha riconosciuto l'impegno dei ragazzi e ci ha sostenuto. Quest'anno siamo ripartiti più forti, nonostante alcune difficoltà iniziali".
