Marani: "Playoff spettacolari. U23? Non conta la C, ma il bene del calcio italiano"
A margine dell'evento "La notte della C", organizzato alla Triennale di Milano per presentare il nuovo logo della Lega Pro, il presidente Matteo Marani è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com.
Quanta soddisfazione c'è per una serata così ben organizzata?
"Soddisfazione molta, tutto il calcio è passato dalla C e ho trovato una grande disponibilità da parte di tutti. La Cha una capacità di richiamo fortissima, è un campionato di grande storia, tradizione e territori. Ringrazio le persone che hanno reso possibile la serata, siamo molto contenti".
Felice dello spettacolo che stanno offrendo i playoff?
"Sono molto contento, sui playoff quest'anno abbiamo creduto molto mettendo il Var in tutte le partite (playoff e playout). Abbiamo fatto un grande investimento anche a livello produttivo, mettendo camere per riprendere tutte le partite. Secondo me sta uscendo uno spettacolo, ringrazio tutte le squadre perché sono loro che stanno producendo un grande gioco. Grande passione, gli stadi sono pieni. Credo che questa formula dei playoff funzioni, i dati lo dimostrano. Un playoff difficile: 28 squadre, è lungo, però tutti possono rientrare in corsa e cercare di vincerlo. Poi magari arrivanfo in fondo le seconde e le terze, però dà la possibilità a tutti di rientrare".
La Lega Pro ha evitato dissidi con altre leghe: crede sia questa la soluzione per arrivare ad una riforma del calcio italiano?
"Una riforma deve partire da una condivisione: non solo un accordo, ma l'idea di comprendere anche gli altri. Fino a che pensiamo a portare a casa solo il nostro risultato, non andiamo da nessuna parte. Dobbiamo avere la capacità di rimettere in discussione qualcosa del proprio, capendo anche di cosa hanno bisogno gli altri. Le riforme non si imporranno mai: devono avere la condivisione di tutti neanche passare a colpi di maggioranza. Una riforma deve trovare l'accordo di tutti".
Con quale mentalità la Serie C accoglie l'Under 23?
"Non dobbiamo ragionare sul vantaggio o svantaggio della C: la C lo fa perché è un servizio al calcio italiano. Dobbiamo sempre tenere presente che le Under 23 furono introdotte per aiutare il calcio italiano in uno dei momenti più bassi della sua storia. Questo è il motivo da cui si è partiti: non è se ci guadagna o no la C, ma se ci guadagna o no il calcio italiano. Visto quello che stanno facendo Juve e Atalanta, è difficile dire che il calcio italiano non abbia avuto benefici. Ci sono tanti giocatori importanti e credo che questa sia una strada: non è l'unica, ci vogliono anche le squadre di C che hanno il loro vivaio. Non esiste un'unica soluzione, ne esistono di più: l'importante è che al centro ci sia la valorizzazione del talenti".