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Prima dei 3 Esposito ci sono stati i 3 Pellegrini. Luca: "Un pezzo di storia"

ESCLUSIVA TMW - Prima dei 3 Esposito ci sono stati i 3 Pellegrini. Luca: "Un pezzo di storia"TUTTO mercato WEB
venerdì 24 novembre 2023, 10:04Serie B
di Luca Bargellini

Non parla più di calcio Luca Pellegrini ex calciatore della leggendaria Sampdoria che a cavallo fra gli anni '80 e 90' riuscì a vincere uno scudetto, 3 edizioni della Coppa Italia e una Coppa delle Coppe. Un'eccezione, però, arriva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com per parlare di un match in particolare: Fiorentina-Sampdoria del 27 novembre 1988.

Qual era la particolarità di quella sfida, terminata con la vittoria blucerchiata per 2-0 al 'Franchi' grazie alle reti di Giuseppe Dossena e Gianluca Vialli? La presenza in campo dello stesso Pellegrini assieme ai suoi due fratelli: Stefano anch'esso tesserato per il club ligure e Davide al tempo calciatore dei viola. Quella fu l'ultima volta nel calcio italiano di alto livello con tre fratelli in campo in contemporanea.

In attesa di Sampdoria-Spezia di questa sera dove scenderanno in campo i fratelli Sebastiano, Salvatore e Francesco Pio Esposito.

"Il caso vuole che poco tempo fa con i miei fratelli abbiamo parlato proprio di quel match - racconta il maggiore dei Pellegrini a TMW -. In quell'occasione scattammo anche una foto tutti e tre assieme: io e Stefano ai lati e Luca, con la maglia della Fiorentina, al centro. Per noi e per la nostra quello scatto rappresenta un ricordo importante del percorso fatto nel mondo del calcio".

Di quel match cosa ricorda?
"Che Davide non stava in piedi! (ride, ndr) Ricordo che entrò in campo nel secondo tempo e poi a fine partita anche con gli altri compagni ci chiedemmo il perché. Parlando con lui venne fuori che per tutta la settimana precedente al match Sven-Goran Eriksson gli aveva fatto fare solo e soltanto pesi perché lo riteneva troppo gracile. E così all'appuntamento con la partita era arrivato totalmente sfinito".

In ogni caso per lei deve essere stato come tornare ragazzini...
"Assolutamente. Da piccoli era più semplice giocare tutti e tre nello stesso match, mentre una volta diventati professionisti questo non è accaduto praticamente mai. Tanto che per anni riuscivamo ad incontrarci tutti insieme solo a Natale, Pasqua e negli aeroporti se sapevamo che la squadra dell'uno o dell'altro era in attesa di qualche volo".

Lei è il più grande dei tre. Immagino che ci sia stata anche una certa soddisfazione in qualità di "fratello maggiore"
"Senza subbio, anche se spesso per chi arriva dopo di te fatica maggiormente ad imporsi perché spesso si deve superare il pregiudizio dell'essere arrivato ad alti livelli in quanto 'fratello di..'. Una cosa del genere è capitata anche ad un certo Paolo Maldini agli albori della sua carriera. Poi il campo ha parlato chiaramente".

E in famiglia, i genitori, in particolare, come vivevano le vostre sfide?
"Sono sempre rimasti neutrali, non hanno mai avuto preferenze. Di sicuro sono sempre stati molto impegnati a seguirci nei vari impegni. Meglio andava solo quando due di noi giocavano nella stessa squadra".

Peccato non essere riusciti a giocare mai tutti e tre assieme in Serie A...
"Vero. Soprattutto perché, sarebbe piaciuto tanto anche al presidente Paolo Mantovani averci tutti nella sua Samp".

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