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Verdi: "Como per me è stata una rivincita. Avevo fatto questa scelta per tornare in A"

Verdi: "Como per me è stata una rivincita. Avevo fatto questa scelta per tornare in A"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 21:53Serie A
di Alessio Del Lungo

Simone Verdi è un nuovo giocatore del Sassuolo da gennaio. L'esterno si è presentato e ha parlato ai microfoni dei canali ufficiali del club, ripercorrendo anche le tappe della sua carriera, a partire dal Milan: "L'emozione del primo contratto firmato in via Turati sono emozioni bellissime perché ti fanno pensare di poter fare il calciatore come lavoro e poi c'è stato Pato un giorno arrivato a Milanello mi ha regalato la sua maglia perché in un'intervista che mi fecero io dissi che Pato era il mio giocatore preferito in quel momento e quindi lui l'ha letta e mi ha regalato la maglia. Sono emozioni belle ma il calcio ti regala emozioni grandissime, mi viene in mente che ne so la doppietta su punizione con il Bologna, il gol sempre una doppietta a Salerno al debutto dopo 3 anni difficilissimi a Torino che sono stati una piccola rivincita, quelle sono emozioni che mi porterò dietro per sempre".

A Bologna invece come è andata?
"Bologna è un legame grandissimo, io vivo a Bologna perché ho una moglie bolognese. Bologna è la società e la città che mi ha dato l'opportunità di emergere nel mondo del calcio, di diventare importante per il calcio italiano, a Bologna sono andato in nazionale, da Bologna sono andato in un grande club, Bologna è stato un crocevia della mia carriera importantissimo che mi ha dato l'opportunità di diventare grande come calciatore, mi ha dato l'opportunità di crescere come uomo perché in quel Bologna ero il giocatore tra virgolette più rappresentativo, quindi avevo responsabilità importanti e ringrazierò per sempre Bologna sotto questo punto di vista".

Successivamente si è trasferito al Napoli.
"Napoli è stata una una società importante, mi ha dato l'opportunità di giocare in un grandissimo club e e tornassi indietro probabilmente non andrei via così velocemente da Napoli perché ci si mette una vita intera, tantissimi anni ad arrivare in club così, e ci si mette pochissimo ad andare via, quindi tornassi indietro probabilmente resisterei anche magari giocando meno però quando si arriva in quei club bisogna rimanerci fino a quando non ti dice proprio la società di andare via".

Poi è arrivato il Torino.
"Torino è stata una parentesi negativa della mia carriera. A Torino non sono mai riuscito a esprimermi, non è mai scattata la scintilla tra me e i tifosi, la squadra andava male, quindi io mi assumo le mie colpe perché sicuramente c'erano grandissime aspettative soprattutto per il prezzo che avevano pagato per potermi comprare e io non non sono riuscito ad esprimermi come avrei potuto".

Alla Salernitana ha vissuto un'esperienza incredibile.
"Salerno è stata una parentesi invece bellissima. Sono stati mesi splendidi, ma non solo per la salvezza che abbiamo raggiunto in modo miracoloso ma perché arrivavo da 2 anni e mezzo fatti male dove non riuscivo ad esprimere niente di quello che era il mio potenziale. Salerno ha creduto in me, Sabatini ha creduto in me, mi ha chiamato dicendomi che aveva bisogno di una mano e che mi ha fatto strappare quella che poteva essere una promessa mi ha detto 'tu devi venire qua solo se mi dai la garanzia che ci salviamo'. E ci siamo salvati. Ho dato un grandissimo contributo e sono molto legato ancora a Salerno perché ho ancora degli amici lì che sento tutt'ora. È una piazza meravigliosa dove mi sono trovato benissimo e mi porterò dentro quelle emozioni enormi per tutta la vita di Salerno".

Infine c'è stato il Como.
"Como è stata una rivincita perché avevo scelto di andare in Serie B per riguadagnare la Serie A sul campo. Non tutti ci davano come potenziale squadra per andare in Serie A e noi ci siamo riusciti. L'avevamo raggiunta benissimo esprimendo un grandissimo calcio ed è stata una rivincita per questo perché io avevo fatto questa scelta per poter tornare sul campo in Serie A e ci sono riuscito".

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