TMW RADIO - Ambrosetti: "Osimhen è diventato un gran finalizzatore grazie a Spalletti"
L'ex calciatore Gabriele Ambrosetti è intervenuto a Stadio Aperto, trasmissione pomeridiana di TMW Radio, esprimendosi su diversi temi, a cominciare dal Napoli e Anguissa: "È un giocatore completo, che al Napoli dà quell'equilibrio di cui la squadra aveva bisogno. Ha avuto un impatto sul calcio italiano da giocatore che conosce il nostro calcio".
Come mai non è stato acquistato prima?
"Ogni calciatore ha una crescita diversa. Quando era in Inghilterra, era in un club che passava annate particolari. Oggi giocare al Napoli è un piacere, con un Osimhen che è bello da vedere perché sa quello che deve fare. Anguissa può dare molto al Napoli".
Abraham sta facendo la differenza
"Fa quello che gli chiede Mourinho. Pellegrini sa fare tutto, ma alla Roma tutti stanno svolgendo un ottimo lavoro, con un allenatore che ha una mentalità vincente non solo sul campo. Lui porta i giocatori dalla sua parte, e questo è un aspetto importante in un gruppo".
Spalletti ha migliorato Osimhen?
"Gli va dato merito per aver incrementato quelle qualità che lo scorso anno mancavano al giocatore. Osimhen in questo momento sta dando informazioni molto pesanti, lui c'è sempre, è diventato un grande finalizzatore, non è il classico centravanti, perché lo puoi trovare in ogni parte del campo, e in questo è stato fondamentale Spalletti".
Per la Juventus può essere una svolta la vittoria contro lo Spezia?
"C'è un momento di cambiamento alla Juventus, ma è un club che sa come tornare a vincere. Ma in questo momento il Milan dà la sensazione di essere una squadra molto solida, grazie alla crescita dei singoli, l'Inter è una corazzata e il Napoli sta facendo bene. Ma la Juventus torna sempre".
Allegri che tipo di segnale vuol mandare stuzzicando i suoi giocatori?
"Se i giocatori punzecchiati portano vittorie alla squadra, ben venga. Alla Juventus non è sufficiente giocare bene, perché è la Juventus. È chiaro che abbia voluto mandare messaggi chiari ai diretti interessati".
Come si spiega l'esonero di Di Francesco?
"Mi dispiace, ma scegliendo un allenatore bisogna anche dargli del tempo. Di Francesco portava novità anche nel metodo di allenamento rispetto a Juric, la squadra era viva, giocava bene. In Italia non esiste programmazione. Ad esempio lo Shakhtar ha preso un bravissimo allenatore come De Zerbi, ed è strano che, per proseguire la sua ideologia di calcio, abbia dovuto andare lontano".
Il successo all'Europeo dovrebbe porre una nuova riflessione sul calcio italiano?
"Mancini ha lanciato Raspadori. Mi auguro che, a livello giovanile, non ci sia un momento di flessione. Bisogna continuare ad investire. Mancini ha iniziato un processo che non va rallentato. Sono stato in Germania e Belgio: c'è un gap importante con noi. Dobbiamo guardare a una programmazione più lunga, non dobbiamo fermarci".
La Salernitana sembra far fatica
"Se alla fine la Salernitana deve attingere a Ribery, significa che prima non c'è stata programmazione, e non parlo neppure di giovani. La Serie A è un altro campionato rispetto alla Serie B".
La decisione di Rosso di chiudere con Di Carlo e affidare la panchina a Brocchi la convince?
"Per scacciare i problemi si mandano sempre via gli allenatori. Vicenza è una bellissima piazza e bisogna sperare che Brocchi risollevi una squadra ora in difficoltà anche sul piano mentale".