Le pagelle della Roma - Shomurodov spende e spreca. Soulè ispirato, gol da +3

Risultato finale: Empoli-Roma 0-1
Svilar 6 - Risponde presente al primo e unico tiro dell'Empoli.
Ndicka 6,5 - Unico giocatore di movimento a essere confermato rispetto al Bilbao, evidente e meritato segnale di fiducia per uno dei migliori centrali della Serie A.
Hummels 6 - Estremamente sicuro dei propri mezzi, forse anche troppo. A volte un po' lezioso in fase di costruzione del gioco.
Nelsson 6 - Prima da titolare in maglia giallorossa senza moltissimo da fare, difende la posizione senza rischiare.
Saud 6 - Poco presente nella manovra giallorossa nel primo tempo, più attivo nella ripresa, prima del cambio. Dal 64' Rensch 6 - Sempre attento alla posizione, rischia zero e accompagna l'azione con diligenza.
Koné 6,5 - Strapotere fisico evidente: nessuno riesce a contrastarlo quando parte palla al piede.
Paredes 6 - Molto attivo su tutta la linea mediana, si fa vedere con qualità e quantità in entrambe le fasi. Dal 64' Cristante sv.
Salah-Eddine 5,5 - Dopo l'assist per il gol di Soulè un paio di leggerezze gravi che danno il là al contropiede dell'Empoli. Dal 64' Angelino 6 - Entra bene in partita, andando anche vicino al gol con un paio di conclusioni affilate.
Pellegrini 6 - Errore pesante al 22', specie per uno con la sua qualità. Si riscatta mettendo in porta Shomurodov, che sbaglia clamorosamente.
Soulè 7 - Ispiratissimo: dopo 23' secondi tira senza pensarci su ed è sempre una ottima idea per uno col suo mancino. Dopo il gol confeziona anche due assist al bacio, ma Koné e Shomurodov non si dimostrano freddi. Dall'81' Baldanzi sv.
Shomurodov 5 - Encomiabile per impegno e movimenti, esecrabile per freddezza sotto porta. Davvero tanti, e pesanti, gli errori a tu per tu con Silvestri. Dal 72' Dovbyk sv.
Allenatore: Claudio Ranieri 7 - La Roma in versione 2025 è una squadra trasformata rispetto a quella di inizio stagione e meriti stanno quasi tutti in panchina. Oggi fa 9 cambi su 11 e la squadra domina. Superata anche la Fiorentina in classifica, ora credere all'Europa non è una possibilità ma un dovere, a prescindere dalla coppa.
