Le pagelle del Cagliari - Piccoli prezioso, Viola ripaga Nicola. Mina, la solita prova

Risultato finale: Cagliari-Genoa 1-1

Caprile 6 - Primo tempo da spettatore non pagante, nel secondo deve rispondere a un paio di conclusioni abbastanza insidiose.

Zappa 5,5 - Va in affanno, specie nella ripresa, quando il Genoa aumenta la spinta da quel lato. E poco propositivo in avanti.

Mina 6,5 - Posizionato sempre bene, è autore di un paio di chiusure importanti, almeno una provvidenziale. E l'Unipol Domus ne apprezza la determinazione su ogni pallone. Insomma, una prova alla Yerri.

Luperto 5,5 - Difende con coraggio, ma tenta un paio di volte l'anticipo e si fa sorprendere.

Obert 6 - Il Cagliari nel primo tempo affonda molto dal suo lato, sfruttando la qualità del suo piede.

Makoumbou 6 - La solita prova di grande sostanza, abbassandosi spesso a dare supporto a Obert e coprendo più zone di campo. Chiude col 95% di passaggi completati.

Deiola 5,5 - Meno preciso del compagno di reparto, gli vengono meno le geometrie ma se la gioca bene nei duelli.

Zortea 6 - Gioca calpestando la linea del fallo laterale e nel primo tempo è una spina nel fianco. Ma viene oscurato alla distanza.

Viola 7 - Parte trequartista, ma si abbassa spesso per dare più qualità alla manovra. E ci riesce. Ci mette anche il gol, con un tiro di precisione chirurgica. Preferito a Gaetano, ripaga la scelta di Nicola.

Coman 6 - Una buona mezzora, più che sufficiente, poi è costretto ad alzare bandiera bianca per un problema di natura fisica. Dal 30' Augello 5,5 - La sfida in velocità con Zanoli è di quelle complicatissime, i giri del motore sono diversi. E in campo si vede.

Piccoli 6,5 - Ricorda un po' Lukaku, soprattutto nel lavoro spalle alla porta come in occasione del gol: una grandissima giocata, che va apprezzata ancor di più se a farla è il centravanti. Generoso, prezioso.

Davide Nicola 5,5 - Qual è il vero Cagliari? Quello del primo tempo o quello della ripresa? La differenza è stata troppo netta e non è la prima volta che succede. Bisogna lavorarci, per non soffiare su quella sensazione del 'vorrei ma non posso' che appartiene un po' a tutti i cagliaritani in questo periodo.