Lazio-Napoli 2-2, le pagelle: super-Isaksen, Dia bestia nera. Raspadori sfrutta la chance
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Risultato finale: Lazio-Napoli 2-2
LAZIO (A cura di Marco Pieracci)
Provedel 5,5 - Crea, ma soprattutto distrugge con i piedi: dal suo rilancio nasce il primo gol poi pasticcia rianimando il Napoli.
Marusic 5 - Si vede sfrecciare davanti Raspadori al quale non riesce a prendere la targa. Maldestro nel tocco che beffa Provedel.
Gila 6 - Calcola male il tempo dell'uscita sul primo gol, sfortunato nel rimpallo che si trasforma nella carambola impazzita dell'1-2.
Romagnoli 5,5 - Lukaku lo sposta da pivot, lavorandoselo col fisico: gli lascia aprire il varco giusto per il blitz vincente di Raspadori.
Nuno Tavares 6 - Quando apre la manopola del gas decibel dell'Olimpico si alzano, anche se il motore sembra un po' ingolfato. Dall'83' Lazzari sv
Guendouzi 6 - Prova senza successo a mettere una toppa sul vantaggio napoletano, si sbatte per tenere alto il livello d'intensità in mezzo.
Rovella 6,5 - Stressato dalla costante pressione di Anguissa & co., non perde lucidità nella distribuzione. E impegna anche Meret dal limite.
Isaksen 7 - Vedi Napoli...e poi ti scateni. Contropiede mortifero nella partita d'andata, sassata sotto la traversa in quella di ritorno. Golazo, ma si divora la doppietta. Dall'83' Tchaouna sv
Pedro 5,5 - Vince il ballottaggio sulla trequarti con il più esplosivo Dele-Bashiru, costretto in spazi angusti non riesce a farsi largo con la tecnica. Dal 73' Dia 7 - Caviglia malconcia, autonomia ridotta, ma un quarto d'ora gli basta per lasciare il segno: è lui l'uomo del destino.
Zaccagni 6,5 - Esce dalla zona di comfort con leadership e personalità: maledice il VAR che gli cancella la spettacolare rovesciata del 2-2, si riscatta col perfetto assist per Dia.
Castellanos 6 - Ricama da regista avanzato, si muove tanto per non dare riferimenti alla difesa azzurra prima di alzare bandiera bianca. Dal 27' Noslin 5,5 - In Coppa Italia si era portato a casa il pallone, stavolta torna senza: tuona solo nel finale sui guantoni di Meret.
Marco Baroni 6,5 - Partenza aggressiva, ma contro un avversario come il Napoli si paga anche il minimo errore: ne esce indenne nonostante due regali. La mentalità è da squadra top. E la gestione dei cambi si rivela azzeccata.
NAPOLI (A cura di Pierpaolo Matrone)
Meret 6 - Il tiro dell'1-0 di Isaksen è deviato, poche colpe su una traiettoria sporca. Risponde presente sul tiro da fuori di Rovella. Sollecitato molto anche nella costruzione dal basso, a differenza del suo collega dall'altro lato è sempre preciso.
Rrahmani 5,5 - Comincia da braccetto, finisce da centrale. Tiene bene sia l'una che l'altra posizione, dopo alcuni problemini in aperture nelle scalate su Zaccagni. Mezzo punto in meno per la respinta sbagliata in occasione dell'1-0.
Buongiorno 6,5 - Torna titolare due mesi dopo e pare che non sia mai andato via. Solita sicurezza con e senza palla, solita garanzia per Antonio Conte, malgrado sia ovviamente indietro nella condizione (tant'è che all'ora di gioco viene sostituito). Dal 62' Politano 6,5 - Entra lui e il Napoli pareggia proprio con un'azione dal suo lato, in cui il suo apporto è determinante. Al di là di questo, entra alla grande, con enorme spirito di sacrificio fa il quinto di difesa. Ineccepibile il lavoro su Nuno Tavares.
Juan Jesus 5,5 - Non sbaglia tanto, anzi resta concentrato per tutto il match. Ma il duello che perde con Dia in occasione del 2-2 determina, in parte, il pari della Lazio.
Di Lorenzo 5,5 - Comincia da quinto a tutta fascia, con la mansione di andare a prendere in alto Nuno Tavares. In apertura sia di primo che di secondo tempo, però, da quel lato il Napoli rischia. Meglio da braccetto.
Anguissa 6 - Sarà che in questa stagione ci ha abituati molto bene, come in quella dello Scudetto, ma la prova di stasera lascia qualche perplessità sullo stato di forma. In calo già da un paio di partite prima di questa, anche stavolta è meno incisivo e determinato rispetto al solito. Tuttavia di certo non manca all'impegno: al 90' va ancora in pressione o ad allungare i suoi sul forcing finale.
Lobotka 6,5 - Tutti ci mettono un po' di tempo a prendere le misure all'assetto inedito scelto da Conte (3-5-2). Tutti, tranne lui. In partita fin da subito, vince quasi tutti i duelli e indovina quasi tutti i passaggi, col ghiaccio nelle vene. La solita lavatrice, il solito equilibratore in mezzo al campo.
McTominay 6 - Una gara molto attenta dal punto di vista tattico e ne raccoglie i frutti col pallone recuperato che dà il via all'azione dell'1-1. Meno protagonista, più al servizio della squadra.
Mazzocchi 6 - Da quinto è più a suo agio che da terzino e si vede. Ha già i movimenti, ha già la metratura necessaria. E infatti gli scivolamenti difensivi sono sempre precisi. Dall'85' Rafa Marin s.v.
Raspadori 7,5 - E' la sua notte. Torna titolare sei mesi dopo l'ultima volta (era agosto) ed è subito decisivo. Corre come un matto, perché viene incontro da palleggiatore, quasi da regista, e subito dopo si butta nello spazio. E poi ci mette i(l) gol: il primo lo fa con una grande azione, il secondo lo propizia con un'ottima combinazione. Il migliore per distacco.
Lukaku 6,5 - Un assist: e sono sette in campionato. Fa la lotta, si spende nel solito gioco da muretto per aprire gli spazi ai compagni. I movimenti sono giusti, così come le connessioni con un'altra punta vicino.
Antonio Conte 6,5 - In piena emergenza decide di cambiare modulo. Passa al 3-5-2 e la sua squadra ci mette un po' a trovare i meccanismi giusti. Forse, però, lo fa anche per tenersi un'arma dalla panchina (Politano). Fa la sua mossa all'ora di gioco e trova il vantaggio, quindi ha ragione lui.
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