Kouame denuncia poca alchimia in attacco, per la Fiorentina non c'è nessun caso
La Fiorentina non è uscita del tutto soddisfatta dal derby sul campo dell'Empoli di domenica alle ore 18 e i segnali di qualche scoria nervosa di troppo rimasta in circolo tra i protagonisti in maglia viola si sono visti già nell'immediato post-partita, quando ha preso la parola il capitano di giornata Christian Kouame, scoperchiando quello che a suo giudizio è uno dei mali che affliggono la squadra viola: la poca alchimia tra i principali interpreti là davanti.
Così si era espresso Kouame: "Bisogna aiutare i nuovi che sono arrivati. Io, Ikone e Sottil dobbiamo fare capire loro che possono contare su di noi, che siamo qua da tanto. Dobbiamo aiutarli a stare bene quando sono in campo, che abbiano fiducia in noi. In questo gioco bisogna aiutarsi uno con l'altro. Oggi dovevo mettere Kean e Colpani in condizione, quando giochiamo insieme i risultati vengono. Basta vedere la scorsa, quando Gud ha tirato i due rigori".
Per la Fiorentina, però, nessun caso. La società infatti archivia le parole come un atto di responsabilità di chi vuole indicare ai volti nuovi portati dal mercato estivo la strada per iniziare a segnare. Trovandosi. L'ivoriano non si tira indietro nel dirsi disponibile ad aiutare, in un reparto così delicato e ora in difficoltà. Per la Fiorentina insomma non c'è un caso Kouame o una denuncia di fratture interne da parte del giocatore tra "vecchi" e "nuovi", bensì il consiglio di chi, ieri in particolare, si è sentito responsabilizzato in questo ruolo di leader. E si è lasciato andare a parole forse un po' troppo forti.