Il no di Berlusconi, l'arrivo al Napoli e non solo. Parla Sarri: "Tra 2-3 anni smetto di allenare"
"Fra due o tre anni quando deciderò di smettere, avrò tutta l'intenzione di non fare più niente, se non dare una mano alle persone che se lo meritano". A dirlo è Maurizio Sarri - ex tecnico di Empoli, Napoli e Juventus - presente all'evento "Un caffè con Maurizio Sarri", organizzato a Matassino dal candidato sindaco di Figline e Incisa Valdarno, Valerio Pianigiani.
Sarri si sofferma brevemente anche sul suo mancato passaggio al Milan. "Considero Sacchi tra i pochi allenatori che hanno cambiato il calcio. Se una persona deve scrivere la storia del calcio dell'ultimo secolo, deve farlo scrivendo prima di Sacchi e dopo Sacchi. Al di là di Arrigo, però, a me la mano me l'aveva data il direttore generale del Milan, dicendomi che ero il nuovo allenatore dei rossoneri. Poi è saltato tutto, ma non me ne pento, perché quel no di Berlusconi mi ha portato al Napoli, che era più forte di quel Milan. Il Napoli mi ha consentito di fare sicuramente meglio di quello che avrei potuto fare al Milan in quel periodo", ha sottolineato Sarri che nelle ultime settimane è stato accostato - tra le altre - anche alla panchine del Bologna e del Torino per la prossima stagione.