13 novembre 2015, una fortunata coincidenza evita una strage allo Stade de France
Il 13 novembre del 2015, allo Stade de France, va in scena un'amichevole di lusso. Di fronte ci sono la Germania campione del Mondo in Brasile due anni prima, con le sue stelle e la sua quadratura da corazzata, e la Francia padrona di casa, sia quel giorno lì che nell'estate successiva, quando sull'Europeo si parlava già di protezione per l'Isis e per i vari attacchi terroristici che potevano essere messi in pratica. Nessuno però avrebbe pensato che quella notte sarebbe finita alla storia perché nella capitale francese ci saranno diversi morti proprio per la vena dei fanatici integralisti.
Fuori dallo stadio c'è una vera e propria mattanza, in particolare al Bataclan, in pieno centro, dove si stava svolgendo un concerto. Poi mitragliate su alcune brasserie e il totale da paura, 130 morti.
Invece allo Stade de France succede, fortunatamente, poco. Fuori dallo stadio c'è un'esplosione alle 21.17, un'altra alle 21.20, con un impianto totalmente esaurito con 80 mila persone all'interno. Sarebbe stata una strage infinita. La polizia riesce a limitare la conta dei morti, con due terroristi e limitando il bollettino a tre in totale. Nessuno all'inizio crede al peggio, un secondo attentatore si fa esplodere e, mezz'ora più tardi, ce n'è addirittura un terzo. Probabilmente una fortunata concausa: gli attentatori arrivarono tardi allo stadio e non riuscirono a farsi saltare in aria nella folla.