Sarri, parla il mentore: "Ora la Juve tornerà a giocare a calcio"
La rivelazione Empoli, il grande salto al Napoli, il trionfo in Europa League col Chelsea e, adesso, la chiamata della Juventus. Ma quando, come e perché è iniziata la favola di mister Maurizio Sarri? Precisamente al Sansovino, nel 2002-2003, con la duplice promozione dall'Eccellenza alla Serie C e la vittoria della Coppa Italia di Serie D. Il primo e unico trofeo presente nel suo palmarès, almeno fino allo scorso 29 maggio. È proprio nella squadra aretina che Maurizio ha capito infatti di poter diventare grande tra i grandi della panchina, fino a maturare la decisione di lasciare il suo lavoro in banca a Monte San Savino per dedicarsi a tempo pieno al 'Sarrismo'. Una storia fatta di tanta gavetta e di tanta passione, che TuttoMercatoWeb.com si è fatto raccontare in esclusiva dal ds che aveva portato Sarri al Sansovino: Nario Cardini, una vita in arancioblù e poi di nuovo al suo fianco anche ad Alessandria nel 2010-2011.
Cardini, se le dico Maurizio Sarri cosa le viene in mente?
"I ricordi sono tanti, le parole si sprecano. Sarri per me è passione, intelligenza, entusiasmo, conoscenza del calcio, impulsività, carisma, talento, mentalità, rivoluzione. Lo portai proprio io al Sansovino nel 2000, una scelta che in tre anni ci condusse dall'Eccellenza fino alla vittoria della Coppa Italia di Serie D e alla promozione in C2. Quante emozioni se ci ripenso...".
Avrebbe mai scommesso di vederlo arrivare così in alto?
"Già a quell'epoca si vedeva che era bravo, io gli ho sempre che avrebbe fatto strada, ma Maurizio secondo me è riuscito a superare anche le sue più rosee aspettative. Sarri aveva metodi di allenamento e idee di calcio da professionista già in Eccellenza, riusciva a entrare nella testa di ogni singolo calciatore per tirare fuori il meglio da tutti".
Quella Coppa Italia vinta col Sansovino fu forse il crocevia della sua carriera tra i professionisti.
"Assolutamente sì. Quel titolo resta un ricordo indelebile per tutti noi, una cittadina di 8.000 abitanti che diventa campione d'Italia ed entra nel calcio professionistico è un qualcosa di epico. Fu proprio al Sansovino, poi, che Maurizio decise di lasciare il suo lavoro in banca per dedicarsi a tempo pieno alla panchina".
Una decisione sulla quale ci fu anche il suo zampino.
"Non possiamo certo dire che Sarri si dedicò a tempo pieno al calcio grazie a me, ma è vero che in quel momento di profonda riflessione mi chiese un consiglio e io lo indirizzai verso la strada giusta. Non avevo dubbi sul valore dell'uomo e dell'allenatore, gli dissi che con le sue idee e la sua passione avrebbe potuto fare una carriera importante. Considerando i suoi risultati tra Empoli, Napoli e Chelsea, direi che ci avevo visto bene".
Risultati che lo hanno portato fino alla panchina della Juventus, suscitando però il malumore dell'intera piaza napoletana.
"Le bandiere nel calcio non esistono più, men che meno nel mondo degli allenatori. Se uno fa questo lavoro deve pensare alla sua carriera, a crescere e migliorarsi sempre. Non si può parlare di tradimento. Da tifoso della Juve, lo dico sinceramente, mi ero davvero stancato del non gioco degli ultimi anni, sono convinto che con Sarri i bianconeri rinizieranno a esprimere un calcio divertente e coinvolgente".
Non solo al Sansovino, lo portò con sé anche ad Alessandria in Lega Pro nel 2010-2011. Sarri è l'uomo giusto per una panchina così blasonata?
"Senza alcun dubbio. Quando uno è bravo resta bravo anche se va alla Juve. Se gli daranno una squadra di livello potrà fare bene sia in Italia che in Europa. Ovviamente però dovrà rivedere qualcosa a livello di immagine...".
Niente più tuta e sigaretta?
"Non scherziamo. Sarri non può essere snaturato completamente (ride, ndr). Diciamo però che lui e la Juve dovranno venirsi un po' incontro per far sposare al meglio l'uno lo stile dell'altro".
Che messaggio vuole mandargli in vista di questa nuova sfida professionale?
"Anche se ormai ci sentiamo meno spesso rispetto a prima resto un suo grande ammiratore e ci tengo quindi a fargli il mio in bocca al lupo. Maurizio, restituisci un gioco alla Juve e facci sognare ancora!".
Detto di Sarri, nel futuro di Cardini invece cosa ci sarà?
"Il Sansovino. Sono appena tornato a lavorare in società, ho scelto col cuore. Questa d'altronde è casa mia, speriamo di poter tornare un giorno ai livelli del passato".