Boto: "Chi ama il calcio ringrazi Spalletti. Fiorentina, hai visto meno del 50% di Dodô"
Il mese di gennaio nel calcio è quello del mercato di riparazione, dove le società cercano di apportare dei correttivi alle squadre per centrare gli obiettivi. Chi ne conosce molto bene i meccanismi ed in carriera ha avuto a che fare con calciatori di assoluto valore è senza dubbio José Boto, direttore sportivo del PAOK Salonicco, che in carriera ha lavorato anche per il Benfica e lo Shakhtar Donetsk: "Sto ancora cercando di adattarmi in Grecia ad una cultura completamente diversa negli aspetti calcistici a quelli a cui ero abituato. Abbiamo preso da poco Taison, l'ex Shakhtar Donetsk - dice in esclusiva a TuttomercatoWeb.com - per aiutare la squadra. È forte, sembra un buon affare. E possiamo prendere un altro giocatore".
C'è qualche giocatore del suo PAOK Salonicco che è stato richiesto in Serie A o che ha le qualità per giocarci?
"La Grecia ha giocatori di talento, ma è nascosta e i club non si fidano dei giovani. Abbiamo 2 calciatori greci che hanno talento per giocare in Serie A o in altri grandi campionati e sono il difensore centrale Koulierakis, che è un 2003, e Konstantelias, trequartista ed esterno sempre del 2003. Poi ci sono alcuni stranieri: penso al portiere del 2000 Kotarski, al centrocampista del 2000 Dantas, in prestito dal Benfica, o al centrocampista del 1999 Filipe Soares. Tutto sono già nei radar di club europei, ma abbiamo anche altri giovani validi. Questi, per età e potenzialità, sono i migliori".
Al Benfica ha incrociato un giovanissimo Di Maria. Può essere ancora utile alla Juventus o i troppi infortuni rappresentano un problema insormontabile?
"Di Maria è ancora un calciatore importante e al Mondiale in Qatar lo ha dimostrato. Posso affermare che è sicuramente uno dei migliori che ha in rosa la Juventus".
Chi si è adattato da subito alla Serie A ed alla Roma è Matic. Quanto è importante il serbo per Mourinho?
"Tanto. Parliamo di un leader, di un professionista di alto livello che ha davvero tanta esperienza. Non mi ha stupito, è normale che si sia adattato velocemente".
Curiosamente anche il suo compagno di reparto Cristante è transitato da Lisbona. Immaginava si potesse imporre in una squadra come la Roma?
"Quando lo comprammo al Benfica naturalmente credevamo in lui e nelle sue qualità. Il tempo ha dimostrato che avevamo ragione".
Restando nella Capitale, Svilar ha fatto solo panchina quest’anno. Al Benfica era una promessa, poi cos’è successo?
"Lui è uno dei migliori portieri che io abbia mai visto giocare nelle squadre giovanili. Penso che gli manchi solo il minutaggio, deve iniziare a giocare e poi mostrerà tutto il talento che ha".
Lei conosce bene anche Djuricic e Jovic, in particolare l’attaccante. Perché alla Sampdoria e alla Fiorentina i due ex Benfica stanno faticando?
"Jovic è un giocatore che ha bisogno di fiducia per fare delle prestazioni buone, se non la sente non riesce a rendere. Forse alla Fiorentina questa cosa non c'è o non la avverte. Djuricic invece ha bisogno di un gioco specifico per performare, per questo è andato bene con De Zerbi. Parlano la stessa lingua di calcio".
Parlando di Firenze, viene in mente Dodô, giocatore ambito dalle big d’Europa allo Shakhtar Donetsk ed oggi in crisi di prestazioni. Che idea si è fatto?
"Penso che la Fiorentina non abbia visto ancora nemmeno il 50% del vero Dodo. Ci vuole pazienza con lui, ha bisogno di tempo per adattarsi al campionato".
Durante il mercato Grimaldo e Rafa Silva sono stati accostati più volte alla Serie A. Si adatterebbero bene al nostro calcio?
"Sono entrambi dei top player. Sicuramente, qualora dovessero approdare in Serie A, si adatterebbero facilmente al campionato italiano".
Il colpo più costoso del mercato di gennaio è stato senza dubbio l'acquisto di Mudryk da parte del Chelsea. Vale davvero 100 milioni di euro?
"È un giocatore diverso, un talento. Ha grande tecnica ed è in grado di cambiare passo, poi si è evoluto molto con De Zerbi a livello tattico. In futuro può vincere il Pallone d'Oro".
Impossibile non chiederle di De Zerbi, che avevate preso allo Shakhtar Donetsk. La sta impressionando al Brighton?
"De Zerbi fa giocare alle sue squadre un calcio che mi piace e quel calcio lo si può giocare in Inghilterra, in Ucraina, in Grecia o in Cina. Non è una sorpresa per me come gioca il Brighton".
Tra i nuovi allenatori invece, c'è qualcuno che le piace particolarmente?
"Seguo un sacco di allenatori, mi informo e mi documento. Uno che mi piace molto in Italia è Aquilani, il tecnico della Primavera della Fiorentina. Penso che abbia davanti a sé un grande futuro".
Ovviamente starà seguendo la Serie A. L'ha colpita il gioco del Napoli di Spalletti?
"È la squadra che gioca il calcio più bello in Europa. Non so se vinceranno il campionato, penso di sì, ma è la squadra che mi fa sedere sul divano per guardarla e divertirmi. Chi ama il calcio deve ringraziare Spalletti".
Chiudo con una domanda sul suo futuro. Si vedrebbe bene come direttore sportivo di un club di Serie A? A cosa ambisce per il suo futuro?
"Sarò sempre felice con un campo e un pallone vicino (ride, ndr). Ovviamente l'Italia è un paese dove il calcio è molto sviluppato, anche per tradizione, è uno dei 5 migliori campionati del mondo. Mi piace pure il Paese, quindi... Perché no?".