È stata l'ultima partita in Europa di Theo Hernandez al Milan. Galeotta e indimenticabile

Cosa resterà della Champions 2025 per il Milan? Una grande vittoria contro il Real Madrid, quella che aveva aperto la strada agli ottavi diretti, ma anche la tremenda sconfitta contro la Dinamo Zagabria di Fabio Cannavaro, quando bastava semplicemente fare tre punti per evitare il Feyenoord, nonché chiunque si era classificato dalla nona posizione in giù. Gli olandesi sono la stessa squadra che aveva in campo Santi Gimenez contro il Bayern Monaco, decisivo per il passaggio ai playoff, e che il Milan ha deciso di depredare, di fatto indebolendo l'avversario diretto senza più il suo numero nove. Che è anche chi aveva portato in vantaggio, al primo minuto, i rossoneri, nella speranza di ribaltare l'1-0 dell'andata.

Quella che sembra una beffa di dimensioni epiche diventa ancora più grande quando a tradire è stato il tuo miglior giocatore. Perché l'ultimo atto di Theo Hernandez a San Siro arriva con una doppia ammonizione francamente evitabile, soprattutto per come sono arrivati i gialli. La prima per un fallo a metà campo, l'altra per una simulazione.

È la ciliegina - pessima - su una torta altrettanto dimenticabile. Quella che sembrava potesse essere un'annata di svolta dopo gli ultimi mesi di Pioli si è trasformata ben presto in una condanna. Con Theo e Leao protagonisti sia fuori che dentro il campo, fra esclusioni discusse e cooling break anarchici. Leao è ancora lontanissimo dalla scadenza, Theo nel 2026 andrà via gratis. Probabilmente lo farà con un anno di anticipo, salutando San Siro con l'immagine del rosso di ieri sera, galeotta e indimenticabile, dopo stagioni da trascinatore.