De Rossi senior: "Servono le seconde squadre, la Primavera dovrebbe finire a 17 anni"

Dopo 19 anni da allenatore della Roma Primavera, il 'padre d'arte' Alberto De Rossi è stato nominato responsabile del settore giovanile giallorosso. E ha parlato a Il Messaggero: "C'è meno rapporto tra i ragazzi e il pallone oggi. Noi addetti ai lavori dovremo riproporlo. Poi, probabilmente, vedremmo i risultati tra 10 anni. C'è il problema che l'aspetto ludico viene sempre un passo indietro rispetto al risultato".

Quindi De Rossi senior prosegue: "Dobbiamo mettere al vertice chi ha fatto calcio per passione e non i burocrati. Oggi c'è un divario enorme tra Primavera e prima squadra. E da noi i giovani non giocano perché i club pensano al risultato. Bisogna parlare seriamente delle seconde squadre". Entra nel dettaglio della proposta, quindi: "Darebbero la possibilità al calciatore di crescere. Non solo velocemente, ma anche bene. Se giochi Primavera contro Primavera, come evolvono? Un ragazzo a 20 anni e sei mesi viene consegnato al calcio e ha pochissima esperienza. I vari Yamal hanno la possibilità di giocare, quella che i nostri giovani non hanno. Penso a Politano, partito dalla Serie C e passato per la B, la bassa A... Il nostro processo inizia tardi".

Quindi prosegue Alberto De Rossi: "Chi ha deciso di aumentare di un altro anno la permanenza in Primavera non crede nelle seconde squadre. L'Italia va in controtendenza verso tutto il resto del mondo. La Primavera dovrebbe finire a 17 anni e mezzo, poi la seconda squadra". Quindi: "L'obiettivo nostro è portare giocatori in prima squadra, lavoriamo solo per questo. Abbiamo sei 2007 in Primavera, hanno due anni in meno rispetto alla media". Conclude con un potenziale campione con cui ha lavorato negli anni scorsi ("Alessio Riccardi e sono tanto dispiaciuto, era facile farlo diventare un campione. Vado sempre a vederlo a Latina") e con l'Ostiamare acquistato da suo figlio Daniele: "Vuole fare un campo d'asfalto, uno di sabbia e uno d'erba. Se posso dargli una mano, gliela darò".