Bigon: "Critiche a Garcia eccessive. Ripetersi è difficile ovunque, figuriamoci a Napoli"
Alberto Bigon, doppio ex di Milan, da calciatore, e Napoli, come allenatore del secondo scudetto, ha parlato a Radio Rai durante la trasmissione Radio Anch'io Sport: "La partita di ieri ha confermato il rendimento altalenante del Milan, a volte esprime grande qualità e compattezza, altre volte meno, soprattutto contro squadre di caratura superiore. Come scusanti ha gli infortuni e l'inserimento di parecchi nuovi acquisti".
Alla fine poteva vincere chiunque.
"Gli ultimi dieci secondi della partita, con la parata di Maignan e l'azione travolgente di Kvara sono stati la fotografia dell'andamento generale della gara. Per chi guardava è stato un grande spettacolo, per gli allenatori forse un po' meno, vorrebbero più equilibrio".
Inter più vicina alla seconda stella rispetto al Milan?
"Secondo me sì, la rosa dell'Inter è molto profonda e ben fatta, Marotta e Ausilio hanno lavorato egregiamente".
Lei arrivò ottavo l'anno dopo lo scudetto: quanto è complicato confermarsi per il Napoli?
"Ripetersi è difficile a tutti i livelli, figuriamoci per il Napoli che quest'estate ha perso Kim, la sua cessione ha squilibrato le dinamiche difensive della squadra. E poi al momento manca pure Osimhen. Non è così facile ripetersi e aggiungo che c'è una squadra che non ha le coppe, per infortuni e gestione delle risorse peserà molto alla fine. La Juve non è la squadra più forte, ma sarà lassù con le più forti fino alla fine".
Eccessive le critiche a Garcia?
"Direi proprio di sì. Sta lavorando per trovare nuovi equilibri e non è così facile. La cosa più importante è che ieri si sia rivisto il Kvaratskhelia della scorsa stagione dopo una normalissima fase di involuzione del ragazzo. Ha dimostrato di poter tornare quello di prima".
Limite difensivi del Napoli, ha subito il doppio dei gol della Juve.
"Da Koulibaly a Kim era un grande punto interrogativo, ma poi è diventato esclamativo, Kim ha fatto addirittura meglio. Per ora, invece, il sostituto Kim (Natan, ndr) non è a quei livelli, c'è da lavorare molto".