Villa assicura: "Italiano piace. Al Bologna non ha imposto, ma ascoltato e capito i giocatori"
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A contatto con la zona Europa, mentre il sogno Champions League resta accesissimo per la vittoria contro il Milan nel recupero della nona giornata, al Bologna va tutto a gonfie vele. E viene da sorridere al pensiero che appena la scorsa estate c'era chi si metteva le mani nei capelli per l'addio di Thiago Motta. Invece con l'arrivo di Vincenzo Italiano i rossoblù sono in piena lotta per una competizione europea e tutto anche in seguito agli addii pesanti di Calafiori e Zirkzee.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex Bologna Renato Villa dal 1986 al 1992 ha commentato così l'attuale guida del Bologna: "Italiano piace? È un allenatore schietto, che non se la tira, verace, non ha la puzza sotto il naso. Non è un fighetto insomma, è un personaggio ma dentro la squadra. Guarda caso Bologna chi ha amato in un modo speciale? Gente come Maifredi o Sinisa, perché si identifica vano col popolo di Bologna".
In cosa è stato bravo Italiano?
"La squadra nelle ultime dieci partite è cresciuta. E sa un’altra cosa che va ascritta a Italiano? Lui ha capito i giocatori e non ha voluto che solo loro capissero lui. Non ha imposto: ha ascoltato. L ’anno scorso il Bologna era la squadra che giocava meglio a calcio in A, va detto. Lui non ha stravolto: ha preso quel che c’era di buono e l’ha tenuto. Cambiando e plasmando. E’ stato bravo ad adattarsi ai giocatori. Ah, il tutto senza tre uomini (direi fuoriclasse) rispetto a un anno fa: Zirkzee, Calafiori e... Ferguson, perché Lewis quest’anno l’ha avuto poche partite, per ora...".
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