Roberto Bettega, icona della Juventus per decenni. Fino a Calciopoli dell'estate 2006
Impossibile dire che Roberto Bettega non sia una icona del mondo Juventus. Cresciuto nelle giovanili, passato poi dal Varese di Nils Liedholm, ha difeso per quattordici stagioni i colori bianconeri. "Giocare nella Juventus è una grandissima soddisfazione, la più grande della mia vita. Penso che indossare la maglia bianconera sia il sogno di ogni giocatore, il sogno di tutta una carriera; questa mia soddisfazione acquista ancora maggior valore, poiché i miei primi passi li ho mossi, da ragazzino imberbe, proprio nella Juventus".
Nato nella periferia di Torino, cresce molto alla svelta, fino all'essere quasi sempre il più alto nelle foto di gruppo. Inizia da mediano, poi passa all'essere centravanti negli Allievi. Nel 1968-69 è già in prima squadra e c'è chi gli vaticina un futuro alla Charles, storico attaccante proprio della Juve. Quando va in B da Liedholm riesce a mettere a referto 13 gol alla prima stagione da professionista, in trenta partite, laureandosi capocannoniere. Quasi a riprova di come i tempi siano ampiamente cambiati. In campo con lui ci sono Ariedo Braida, poi Carmignani e Sogliano.
Il marchio di fabbrica è il gol di testa, ancor più del piede destro, con grande tempo in area di rigore. Un opportunista che riesce a cambiare le sorti delle partite. Vince sette Scudetti ma non centra la Coppa dei Campioni (solo una Coppa UEFA), né il Mondiale del 1982 con la nazionale di Bearzot. Poi va ai Toronto Blizzard per chiudere la carriera, tornando poi come dirigente nel 1994 fino al 2006 con lo scandalo Calciopoli. Oggi Roberto Bettega compie 74 anni.