Giovanni Galli, prima del Campione un uomo dai valori straordinari

Il 29 aprile del 1958, a Pisa, nasce Giovanni Galli, ex portiere di Fiorentina, Milan e Napoli nonché Campione del Mondo con la maglia azzurra ai Mondiali di Spagna ’82.
Cresciuto nella Fiorentina, dove ha militato per nove stagioni dal 1977 al 1986, è col Milan che raggiunge le vette più alte del calcio internazionale, vincendo due Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea, uno Scudetto ed una Coppa Italia in quattro memorabili annate. Passa poi al Napoli conquistando una Supercoppa Italiana mentre, da secondo di Luca Bucci, è col Parma che mette in bacheca la Coppa UEFA nella stagione 1994/1995, ultimo trofeo del suo prestigioso palmarès. Conclude la sua carriera alla Lucchese l’anno seguente.
Con la Nazionale, sotto l’egida Bearzot, fa parte sia della spedizione europea del 1980 che della trionfale cavalcata iridata del 1982 in terra di Spagna. Il suo esordio con l’Italia, tuttavia, arriva il 5 ottobre 1983 nel match contro la Grecia vinto 3-0 dagli Azzurri. Sono 19 le sue apparizioni con la Nazionale.
Alla carriera da calciatore, segue quella da dirigente sportivo con esperienze a Foggia, Verona e Lucca. È stato anche candidato sindaco di Firenze nel 2009 e alle Europee del 2014.
In un intervista al Guerin Sportivo , Galli parla del suo trasferimento al Milan:
Arrivi al Milan dopo nove anni di Fiorentina. Com’è stato l’ambientamento?
"Il primo anno non è stato facilissimo; rispetto a Firenze, Milano è una metropoli. Io vivevo a Castellanza, una città poco fuori da Milano e fortunatamente dopo pochi mesi sono riuscito ad abituarmi ai ritmi della grande città.
Tra le vittorie al Milan quella che ricordo di più è sicuramente ti direi lo scudetto, perché se è pur vero che vincere la Coppa Campioni o gli altri trofei è stato bellissimo, il tricolore arriva dopo mesi e mesi di duro lavoro; l’unico rimpianto è che, rispetto ad ora, non veniva consegnato nessun trofeo da alzare nel momento della vittoria del campionato".
Il Libro di Galli "LA VITA AI SUPPLEMENTARI
Giovanni Galli è stato un portiere d’eccezione, uno di quelli che se lo hai in squadra può fare la differenza. E la differenza l’ha fatta nel Milan, con cui ha vinto uno scudetto e cinque coppe tra il 1987 e il 1990.
Ma nel 2001 arriva, nei tempi supplementari, il rigore che non si può parare: il figlio Niccolò, diciassettenne speranza del calcio, muore in un incidente stradale in motorino mentre torna a casa dagli allenamenti; una morte assurda, quando una strada scivolosa e un guardrail rotto potrebbero distruggere una famiglia. Ma la rete di affetti di Giovanni, quella davvero non si è mai bucata: restando uniti, il dolore può trasformarsi in un’occasione per essere ancora di aiuto agli altri.
La divisione è fra la partita dell’esistenza giocata da Galli fino ad allora e quei supplementari che né lui, né la moglie Anna e le figlie Camilla e Carolina avrebbero mai e poi mai voluto affrontare. Una frattura che però Galli risolve nell’unità. Nella conferma dell’unità del suo modello di vita, più raro che consueto per chi vive del pallone: appartato senza essere orso. Nell’unità della sua famiglia, quelle tre donne che tanta forza gli hanno dato e gli danno. Nell’unità di chi non ha mai fatto del calcio solo uno sport o una semplice fonte di guadagno, che pure ovviamente c’è stato: tradotto in concreto quell’unità di intenti tra fede e altruismo che vede la nascita, in quello stesso terribile 2001, della Fondazione Niccolò Galli.
Con la moglie Anna, le figlie e un manipolo di amici del figlio, Giovanni crea la Fondazione Niccolò Galli, che da anni sostiene anche economicamente ragazzi, la cui vita è stata cambiata da un incidente stradale. Con la coscienza di chi ci è passato, aiuta le famiglie a trovare, anche là dove pare impossibile, un senso e una nuova forza.
Questo libro è il racconto di una vita vissuta al massimo: gli esordi nel calcio, i trionfi nel Milan, le emozioni dei grandi tornei internazionali, la quotidianità in città diversissime come la sua Firenze, la disordinata Napoli e la Milano da bere, la “scoperta” della televisione assieme a Raimondo Vianello, i problemi con i proprietari e i bilanci delle squadre. Sullo sfondo, una vita familiare pulita, dalla tenera storia d’amore con Anna alla prova più dura che una coppia possa trovarsi ad affrontare. E poi la politica, il volontariato, l’impegno in Africa.
Un libro, ‘La vita ai supplementari’, che può essere letto tutto d’un fiato, anzi forse va proprio vissuto così. Senza fermarsi: per entrare dentro a una storia umana e capire che, al di là di ogni presa di posizione politica o di commento calcistico televisivo su cui è lecito dividersi e discutere, lo sguardo di Galli nella copertina del volume mostra davvero il suo atteggiamento aperto di fronte alla vita.
Con la sua esperienza Giovanni Galli lancia un messaggio a tutti quelli che come lui sono stati colpiti dalla vita: non fermarsi mai, ricominciare ogni giorno come al fischio d’inizio di una nuova, fatidica partita.
Che si può vincere…
Tommaso Moro"
