Diego Maradona, il più grande rivoluzionario della storia del calcio. Fuori dal campo
Diego Armando Maradona è nell'Olimpo dei calciatori e lo sarà per sempre. Nell'eterna discussione di chi è stato il migliore giocatore della storia, tanto inutile quanto ossessionante (basti pensare al Pallone d'Oro di Rodri) il Peluza sarà sempre in quel ristretto numero di personaggi che con l'andare del pallone avrà sempre più componenti.
Maradona però è stato il primo calciatore completamente a colori. Anche più di Cruijff, straordinario mago del gioco, ovviamente più di Pelè, che giocava due decenni prima quando la tv era ancora troppo limitata per essere un bene moderno. L'argentino è stato però un rivoluzionario sia sul campo da calcio, dove la sua tecnica trasgrediva il normale limite del pallone, ma soprattutto fuori dal campo. Un anticonformista per natura, anche perché se lo poteva permettere per come deliziava tutti. Contro i potenti, sia del calcio che dell'amministrazione, un odio per i potenti cristallino e sempre dalla parte degli oppressi, dei poveri a qualsiasi latitudine.
Maradona è stato condottiero, come visto durante i Mondiali con l'Argentina nel 1986, ma come tutte certe icone è riuscito anche a cadere e rialzarsi, vincendo sfide che sembravano impossibili, come quelle di arrivare in forma per USA 1994 salvo poi essere squalificato per l'utilizzo di una certa sostanza che era inserita nelle sostanze vietate per doping. Capace di portare Napoli alla vittoria, di allenare la nazionale argentina dopo un periodo buio, di rialzarsi più volte. Oggi Diego Maradona compirebbe 64 anni.