Cristian Zaccardo, unico a segnare all'Italia su azione nel 2006. Ora intermediario di Kvara

C'è un prima e un dopo nel Mondiale del 2006. Perché incredibilmente Cristian Zaccardo è stato protagonista pur essendolo parzialmente. Seconda partita del girone, Italia-Usa. Tutto inizia bene con un colpo di testa di Gilardino che sigla l'1-0, ma cinque minuti dopo c'è una punizione. Il cross in mezzo sorprende il difensore del Palermo che, con un intervento goffo, spedisce la palla nella propria porta con Buffon incredulo. Subito dopo c'è un altro momento di sliding doors, cioè la gomitata di De Rossi che costa 4 giornate di squalifica. L'Italia passa indenne con l'1-1, ma Zaccardo - nonostante sia un difensore affidabile - finisce in panchina.

Da una parte Zambrotta, che era il titolare. Dall'altra Grosso, compagno di squadra in rosanero, a sinistra. Diventerà il simbolo del Mondiale vinto con il tiro a giro con la Germania e l'ultimo rigore contro la Francia. Zaccardo sarà l'unico giocatore a segnare a Buffon in quella straordinaria vittoria. Un peccato, da una parte, perché da difensore ha giocato 507 partite in carriera, quasi sempre in squadre di buon livello e in Serie A, segnando anche 29 gol, non pochi per un difensore. Vincendo un campionato tedesco al Wolfsburg e pure un Europeo under21 nel 2004.

Bene anche da operatore di mercato: è stato colui che ha suggerito Khvicha Kvaratskhelia, poiché intermediario nell'operazione che lo ha portato al Napoli, due anni fa. Oggi Cristian Zaccardo compie 42 anni.