Un weekend sulla Via Emilia: La Giovane Italia ospite del Parma Calcio
La prima tappa era stata a Ferrara. Location: il “Centro Sportivo G.B. Fabbri” e lo stadio “Paolo Mazza”. Strutture storiche, affascinanti e organizzate. Ciliegina sulla torta, la cornice: la meravigliosa città estense. Difficile confermarsi sugli stessi livelli per il 2° workshop, a meno che… A meno che non esista una società con un centro all’avanguardia, uno stadio che fino ad una ventina di anni fa ospitava le gare di una delle squadre più forti d’Europa e una città altrettanto pittoresca sullo sfondo. Come ad esempio il Parma Calcio.
Quando Paolo Martini, ex giocatore della Primavera gialloblù e attuale Responsabile Scouting del Settore Giovanile, accoglie La Giovane Italia a Collecchio, il centro sportivo dove si allenano tutte le formazioni del club, l’impressione è quella di entrare in una sorta di “Eden” calcistico. Campi a perdita d’occhio, tribune, diversi edifici con aule per conferenze e riunioni tecniche, palestre e spazi per il tempo libero. E poi campi e ancora campi. Un’area non solo vastissima, ma anche – e soprattutto – organizzata e moderna. “Collecchio è uno dei nostri punti di forza e ne siamo orgogliosi. Vogliamo che i ragazzi vengano accolti con il calore di una famiglia, ma che allo stesso tempo percepiscano il livello del club nel quale sono approdati, perché qui hanno tutto quello che serve ad un professionista”, afferma con orgoglio Martini. È la filosofia del settore giovanile del Parma, che mira a crescere nello stesso tempo “l’uomo e il giocatore”, con la consapevolezza che un aspetto non può prescindere dall’altro. Sì, perché anche le strutture e i centri sportivi migliori, senza le persone e le idee giuste non possono costituire un patrimonio per una società. E il Parma non ne è certo sprovvisto, come emerge nell’incontro di venerdì mattina proprio con Martini e con un ex calciatore che non ha bisogno di presentazioni: Filippo Galli, Responsabile dell’Area Metodologica del Parma. “Nella crescita dei giovani cerchiamo di adottare un approccio socio-costruzionista. Siamo infatti convinti che il talento non sia solamente innato, ma possa anche essere “costruito” attraverso un percorso di formazione. Lungo questo cammino, non possiamo non tenere conto delle relazioni sociali che i ragazzi stabiliscono intorno a sé”, spiega l’ex giocatore del Milan. Anche perché, come aggiunge il suo collega di lunga data Edgardo Zanoli, bisogna fare in modo che ogni giovane giocatore costruisca la propria identità e “questo processo passa sia dal calcio che dalla sua storia personale”. Alla teoria, poi, bisogna sempre affiancare la pratica, soprattutto nel calcio. Dall’aula ci si sposta allora al campo principale di Collecchio per assistere a due amichevoli – Parma-Piacenza Under 15 e Parma-Piacenza Under 17 – e bastano pochi minuti per capire che il modello di crescita proposto – e mai imposto – dalla società ai giovani funziona. In entrambe le partite, infatti, i padroni di casa mettono in mostra un gioco sempre propositivo e mai speculativo, fatto di tanto possesso e costante movimento per occupare al meglio gli spazi. “Cerchiamo questo tipo di calcio perché pensiamo che sia altamente formativo per i ragazzi. Toccando più spesso la palla, infatti, sono costretti ad una maggiore quantità e qualità delle scelte e sono obbligati a pensare”, racconta Riccardo Nizzola, allenatore dell’Under 15, al termine del match vinto per 4-0. E la “scorpacciata” di calcio non finisce a Collecchio, perché il giorno seguente è il turno del “Tardini” per la gara di Serie B tra Parma e Alessandria.
A fine weekend, tornando a casa, si ha quasi la sensazione di aver vissuto su un pianeta appartenente alla nostra stessa galassia, ma diverso dal nostro, in cui gli storici punti deboli del calcio italiano – le infrastrutture, il settore giovanile, la progettualità – sembrano non esistere. Come dopo aver visto un’oasi, viene spontaneo chiedersi se non sia stato un miraggio. Poi però la memoria torna a Ferrara e si comincia ad essere sfiorati dal pensiero che, perché no, possa esistere veramente una realtà simile; una società con un centro all’avanguardia, uno stadio che fino ad una ventina di anni fa ospitava le gare di una delle squadre più forti d’Europa e una città altrettanto pittoresca sullo sfondo. Come ad esempio il Parma Calcio.