Udogie, nel Verona di Juric c'è un altro talento in rampa di lancio
Il Verona non finisce mai di stupire, arrivando a una manciata di minuti dal fare uno scherzetto a domicilio al Milan nel posticipo della domenica sera del campionato di Serie A. A lungo avanti nel punteggio, anche di due reti, la squadra di Juric è stata rimontata in pieno recupero dal gol del solito Ibrahimovic, per un 2-2 che però ha confermato la capacità di intuizione del tecnico gialloblù, autore anche a San Siro di una delle specialità della casa: lanciare in prima squadra giovani di belle speranze.
Azzurro del futuro - Iyenoma Destiny Udogie è il nome nuovo in casa Hellas, perché proprio nella sfida contro i rossoneri il terzino sinistro classe 2002 ha calcato per la prima volta il palcoscenico del campionato di Serie A. Nato a Verona da genitori nigeriani, il terzino sinistro classe 2002 è uno dei potenziali alfieri del calcio italiano di domani, all'insegna dei talenti di "seconda generazione" che si stanno mettendo in luce ormai da anni nelle giovanili azzurre. Le qualità del ragazzo, d'altronde, sono ben note alla dirigenza gialloblù, che se lo è assicurato nel 2011, quando aveva appena nove anni. Una crescita irresistibile la sua, sostenuto da una famiglia sempre presente e capeggiata dal papà, che non si perde una partita dell'erede e che ieri sera lo avrà guardato traboccante d'orgoglio, mentre Destiny scendeva in campo sul prato di San Siro. Venti minuti abbondanti senza tremare di fronte all'assalto del Milan, sintomo di una personalità che il ragazzo ha messo più volte in mostra anche nelle nazionali Under, con le quali nel 2019 ha portato a casa un argento all'Europeo Under 17 seguito dai quarti di finale raggiunti al Mondiale di categoria in Brasile.
Locomotiva – Mancino puro, con un piede educato che gli permette di essere letale quando calcia verso la porta e sempre velenoso quando innesca gli attaccanti coi cross dalla propria corsia, Udogie ha dalla sua un profilo fisico notevole in relazione alla verdissima età, che lo ha reso ormai fuori categoria per il calcio giovanile. Una vera e propria locomotiva, capace di coprire tutta la fascia di competenza giocando sia da laterale di difesa che da esterno di centrocampo. Un tipo alla Alex Sandro "prima maniera", per intenderci, con la stessa capacità del brasiliano di abbinare nel migliore dei modi la qualità nelle giocate alla quantità in entrambe le fasi. La dedizione al lavoro gli sta permettendo di posizionare sempre più in alto l’asticella degli obiettivi personali, il carisma in campo e il carattere sempre educato e disponibile lo rendono un punto di riferimento per i compagni, che non a caso lo ripagano con un affetto incondizionato. Un po' come successo anche con la prima squadra dell'Hellas: Juric lo ha aggregato al gruppo e non ha avuto remore a lanciarlo nel momento del bisogno, anche in una notte per cuori forti come quella di ieri. Destiny ha risposto presente alla chiamata, e viene da dire che con un nome di battesimo del genere non poteva essere altrimenti. Buona la prima, quindi. E non ci sarà da stupirsi nel vederlo ancora sgommare sulla corsia mancina, rigorosamente in maglia gialloblù.