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Marco Varnier, dimenticare la sfortuna per conquistare la Dea

Marco Varnier, dimenticare la sfortuna per conquistare la DeaTUTTO mercato WEB
mercoledì 28 agosto 2019, 08:45La Giovane Italia
di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro

Quando ti sembra di toccare il cielo con un dito, la caduta è ancora più dolorosa. Chiedetelo a chi, come Marco Varnier, ha vissuto sulla sua pelle il dolore di un grave infortunio proprio quando la sua carriera pareva matura per salire un altro gradino della sua vertiginosa ascesa. La Serie A a portata di mano, il ginocchio che fa crac, la lunga risalita per tornare alla normalità. Ma adesso Marco è pronto a rimettersi in gioco, per dare un calcio alla sfortuna e tornare a brillare con tutto il suo talento.

Talento precoce - Nato a Padova nel 1998, difensore centrale per vocazione, Varnier ha costruito prima nella città e poi nella provincia di nascita un inizio di carriera da predestinato. Sei anni nel vivaio del Padova, poi il passaggio al Cittadella in seguito al fallimento del club biancoscudato. E proprio con la maglia granata Marco ha vissuto una clamorosa impennata che lo ha lanciato, giovanissimo, nel calcio professionistico. L’esordio in prima squadra è arrivato nel 2015, a diciassette anni, in una stagione culminata con la conquista del campionato Berretti arrivato anche grazie ai suoi sei gol messi a segno nel corso della stagione. Dall’annata successiva il giovane centrale si è imposto stabilmente tra i grandi, con la definitiva esplosione che è arrivata nel 2017-18: 36 presenze e due reti, in un campionato da assoluto protagonista chiuso con la sconfitta nella semifinale dei playoff per la promozione in Serie A. L’esordio in Nazionale Under 21 ha certificato ulteriormente le doti del ragazzo, che nell’estate del 2018 è passato all’Atalanta compiendo quel salto destinato a portare la sua giovane carriera al livello successivo. A mettere i bastoni tra le ruote, però, ci ha pensato la sorte avversa: un brutto infortunio al ginocchio lo ha tenuto fuori per tutta la stagione, rinviando un più che probabile primo approccio con la massima serie nella straordinaria annata disputata dalla squadra di Gasperini. Varnier ha lavorato duramente per lasciarsi alle spalle lo stop che ha assestato un brutto colpo ai suoi sogni di gloria, e adesso è pronto a rimettersi in gioco. Sempre in nerazzurro, stavolta coi colori del Pisa, che lo ha rilevato in prestito dall’Atalanta assicurandosi un rinforzo giovane e di prospettiva per la propria retroguardia.

Leader difensivo - Centrale di difesa completo, capace di fondere le caratteristiche del marcatore a quelle di un libero vecchio stampo, Varnier ha bruciato le tappe grazie a una maturità (calcistica ma non solo, visto il diploma scientifico brillantemente conseguito) sorprendente per un ragazzo della sua età. Ottimo nella lettura delle situazioni e delle traiettorie, quasi insuperabile nel gioco aereo grazie ad una elevazione degna di nota con la quale valorizza al meglio il suo metro e ottantasei di altezza, Marco è cresciuto molto anche nelle situazioni di uno contro uno, implementando ulteriormente il suo bagaglio da apprendista difensore di altissimo livello. Il suo sviluppo fisico è stato precoce ma al tempo stesso armonico: agile e sempre ben coordinato, il classe ’98 fa della concretezza il suo marchio di fabbrica e, nei suoi trascorsi col Cittadella, si è già guadagnato i galloni di leader difensivo prima ancora di compiere vent’anni. La dea bendata gli ha voltato le spalle nell’ultimo anno, ma Marco non si è perso d’animo ed è pronto a ripartire. Il Pisa lo aspetta per mettergli a disposizione la chance di un pronto rilancio. Dal nerazzurro al nerazzurro, con l’obiettivo del rilancio per riconquistare la Dea e tornare a Bergamo da protagonista.

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