L'A22 vuole tutto senza spiegare come. I 10 punti per la Superlega un susseguirsi di ovvietà
C'è tutto e il contrario di tutto nel comunicato diramato questa mattina dall'A22, la società fondata per fondare la Superlega. Passaggi di buonsenso uniti a frasi di circostanza che rendono il comunicato buono per tutte le stagioni. Forse anche per tutti gli sport, basta solo cambiare il nome. Riepilogando: più soldi per tutti ma anche meno partite, una competizione con 60-80 partecipanti ma anche massimo rispetto per le competizioni nazionali. Il che porta a contraddirsi a poche righe di distanza.
Al punto tre del comunicato diramato questa mattina l'A22 scrive che per migliorare la competitività con più risorse economiche a favore dei club, la Superlega garantirà un minimo di 14 partite. Nel punto successivo, dopo aver annunciato un numero massiccio di partite, viene poi scritto che "Il numero delle giornate delle competizioni europee per club non dovrebbe essere aumentato oltre a quello previsto dagli attuali calendari delle competizioni". Sottotesto: noi entriamo a gamba tesa con almeno 14 gare e che gli altri (nazionali, campionati e tutto il resto...) si arrangino.
E' un comunicato che non fa bene a nessuno, nemmeno alla Superlega. Perché la superficialità con cui si mettono sul piatto cose scontate senza mai entrare nel merito di nulla toglie credibilità a un progetto la cui credibilità era già in discussione nelle prime ore di vita. Allora fu presto osteggiata dai tifosi soprattutto perché era una competizione chiusa, per pochi eletti. Quindi oggi si riparte con l'idea di aprirla a '60-80 società' con un criterio di promozioni e retrocessioni annuali non spiegato. Di fatto, costruito su così larga scala, sarebbe una competizione che non solo cancellerebbe tutte le competizioni UEFA, ma andrebbe a replicare il modello dei singoli campionati. "Ma - si legge - coi club partecipanti dovrebbero continuare a essere pienamente impegnati nei tornei nazionali come fanno oggi". Non si capisce come, in che modo e perché. Un po' come il passaggio precedente, quello in cui bisognava garantire più partite per guadagnare di più ma anche giocare meno partite.
Si vuole la botte piena e la moglie ubriaca. Come non essere d'accordo? Poi però esiste la realtà, quella da cui l'A22 - comunicato dopo comunicato - sembra sempre molto distante.