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Il Milan approva il bilancio 2023: utile di 6,1 milioni, prima volta dal 2006. E parla Scaroni

Il Milan approva il bilancio 2023: utile di 6,1 milioni, prima volta dal 2006. E parla ScaroniTUTTO mercato WEB
martedì 24 ottobre 2023, 00:45I fatti del giorno
di Tommaso Bonan

L’assemblea degli azionisti del Milan ha approvato il bilancio al 30 giugno 2023, chiuso con un risultato netto positivo per 6,1 milioni di euro. Un dato in netto miglioramento rispetto al rosso di oltre 66 milioni di euro della passata stagione e il primo risultato netto positivo dal 2006, anno di gestione Silvio Berlusconi.

La nota ufficiale del club
"L’Assemblea degli azionisti di AC Milan ha approvato oggi i risultati per l'esercizio chiuso al 30 giugno 2023, presentato dal Consiglio d'Amministrazione riunitosi in data 27 settembre 2023. Il consuntivo finanziario segna un passo importante lungo il percorso di crescita e sviluppo del Club, con il bilancio tornato in utile per la prima volta dal 2006, evidenziato da un risultato consolidato positivo pari a 6,1 milioni di Euro (+72,6 milioni rispetto all’esercizio 2021/22), raggiunto senza il contributo di plusvalenze da cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e spinto da ricavi per 404,5 milioni di Euro (+106,9 milioni, + 36% rispetto all’esercizio 2021/22), un nuovo record nella storia del Milan. In particolare, l’accelerazione positiva della performance economica del Club è stata sostenuta principalmente da ricavi commerciali e da sponsorizzazioni, in crescita di 44,4 milioni di Euro, dall’aumento dei proventi da diritti media e TV per 41,8 milioni di Euro – dovuto in special modo all’ottimo percorso in Europa, con i rossoneri che hanno raggiunto la semifinale di UEFA Champions League – e, infine, dall’aumento delle revenue da match day e abbonamenti che hanno fatto registrare una crescita di 40,3 milioni di Euro, grazie al sostegno e alla passione sempre costante della tifoseria rossonera (clicca qui per il comunicato integrale del Milan.

Le parole di Scaroni
E proprio in occasione della Assemblea degli Azionisti del Club, il presidente del Milan Paolo Scaroni ha presentato il resoconto del CdA e risposto ad alcune domande dei cronisti parlando del nuovo stadio, del futuro del club e in particolare di mercato: "L'assemblea è andata molto bene. è durata 45 minuti. Il bilancio consolidato è stato approvato e prevede un utile di 6 milioni; essendo al 30 giugno, è a monte di tutta la campagna acquisti. Il fatturato è di oltre 400 milioni, ha generato 78 milioni di cassa con investimenti per 79 milioni: tutta la cassa generate è stata investita. È stato un anno buono. Quando sono diventato presidente, avevamo ricavi inferiori ai 200 milioni e ora sono raddoppiati. Ha gicoato un ruolo importantissimo la Champions League e la performance in Champions League: dei 400 milioni di ricavi, la Champions League ne ha portati più di 100. Questo lo dico per far capire quanto sia importante essere in Champions e far bene in Champions: ecco perché dico che a me interessa essere in Champions; con essa nutriamo i nostri fan nel mondo e le nostre performance sportive".

Ci sono novità sullo stadio?
"Ho visto con piacere che Sala si sta muovendo per rimuovere il preannuncio di vincolo. Io devo dire la verità: con un certo rammarico vedo queste nuove mosse del sindaco, perché se l'amministrazione comunale 4 anni fa avesse sposato il progetto facendolo suo, avremmo già costruito lo stadio. Non posso dimenticare il non far proprio il progetto stadio a Milano da parte dell'amministrazione comunale, anche perché c'era chi lo pagava con i due club pronti a finanziarlo. Ora il sindaco arranca per dipanare la matassa della sovrintendenza; finché il vincolo sta in piedi, l'ipotesi San Siro non esiste. Noi come Milan andiamo avanti su San Donato: stiamo studiando tutte le ipotesi di finanziamento con risorse proprie e dei finanziamenti; ci stiamo lavorando: fino a quando non ci sarà l'approvazione della variante non ci sarà bisogno di spese ulteriori oltre i 40 milioni delle spese pre-progettuali".

Come sono andate le cose con il rinnovo di Leao?
"L'operazione è stata gestita con grande perizia da Giorgio Furlani: senza la sua capacità negoziala e di capire l'intrigo legale sarebbe stato difficile portarla a termine. In buona sostanza c'è un rinnovo di cinque anni con Leao, poi la meccanica della negoziazione servirebbe Furlani".

Erano assenti i piccoli azionisti...
"RedBird possiede il 99,97% del Milan, il resto delle azioni sono lo 0,3% con centinaia di azionisti alcuni dei quali si sono associati in APA, che rappresentano lo 0,02% con un investimento complessivo di 23mila euro. Il Milan dialoga con gli azionisti all'assemblea dei soci. APA non è una associazione di azionisti, ma di tifosi; quindi noi nei limiti che ci vengono dati dalla FIGC dialoghiamo con i tifosi, mischiare le due cose ci rende la vita complicata".

C'è la volontà di prolungare i contratti di Maignan e Theo?
"Noi non commentiamo le operazioni di mercato dei nostri giocatori, ma noi abbiamo un filo rosso che seguiamo: le operazioni devono essere sostenibili economicamente. Noi, nell'ambito si sostenibilità economica, vogliamo avere giocatori forti, con contratti a lungo termine. Quando approcciamo i rinnovi, li guardiamo da questa angolatura".

C'è possibilità, con questi numeri, di fare un grande colpo in attacco l'anno prossimo?
“Io me lo auguro. Poi o risultati economici sono influenzati moltissimo dai risultati sportivi: se il Milan farà bene in Champions, se entrerà in Champions l'anno prossimo e lotterà per lo Scudetto… sarà tutto più sostenibile. Con entrate del genere ci potremmo permettere di guardare al mercato dell’anno prossimo in modo diverso. Risultati economici e risultati sportivi vanno sempre insieme. Mi auguro che ciò continuo e diventi sempre migliore di quello che abbiamo vissuto”.

Che bilancio fa di questo periodo?
"Sono contento della gente che lavora al Milan. Tutta l'azienda si è dimostrata estremamente efficiente: tutti i risultati sportivi danno risultati economici e viceversa. Se non siamo nelle posizioni di vertice non vendiamo nessuna maglietta. Tutto è andato nella giusta direzione".

Ibrahimovic farà parte del nuovo Milan?
"La domanda andrebbe fatta a lui più che a noi. Noi abbiamo mostrato, da Cardinale a Furlani, una grande disponibilità e un grande piacere. Bisogna che Ibra decida cosa vuol fare da grande: da noi c'è una porta aperta. Lui sta vivendo un momento di riflessione: deve prendere una scelta sia professionale che geografica, perché deve decidere con la sua famiglia. Di fatto, aspettiamo lui".

Milan soddisfatto dell'assegnazione dei diritti TV?
"Quando ho lasciato la riunione l'orientamento era un per rinnovo dell'accoppiata DAZN-Sky. A me non danno angoscia i diritti nazionali, ma quelli internazionali: noi dobbiamo riuscire a sviluppare la presenza della Lega a livello internazionale. Su questo si gioca molto del futuro della Serie A e del Milan".

Capienza del nuovo stadio?
"Fino a 70mila sono due anelli, più di 70mila sono tre anelli. Un anello in più costa molto di più e la partita si vede un po' col cannocchiale. I 70mila sono un po' al limite massimo, vogliamo fare lo stadio a due anelli. Poche volte a San Siro ci sono più di 70mila spettatori".

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