Pisilli conquista Roma e... Spalletti: pre-convocati lui e Maldini. Le parole del ct
Luciano Spalletti ha riconsegnato a Napoli la celebre Fiat Panda dello Scudetto vinto in Campania, portandola in dono ai bambini ricoverati al presidio ospedaliero Santobono. Il commissario tecnico ha sfruttato l'occasione anche per tracciare un punto sullo stato di salute della sua Nazionale, del movimento calcistico italiano e per tracciare le linee guida.
Largo ai giovani, per esempio. E in tal senso Spalletti ha anticipato le pre-convocazioni per Nicolò Pisilli, che dopo Roma si prepara a conquistare anche l'azzurro, e per l'esterno d'attacco di scuola milanista Daniel Maldini: "Ci sono dei giovani veramente forti che stanno crescendo e che stanno facendo vedere che quello dell’Italia può essere un futuro importante. Quei due nomi sono nella lista dei pre-convocati, li abbiamo già dati, e naturalmente ci fa piacere che ci siano forze nuove che possano venire poi a dare un contributo, una mano a quella che sarà la difficoltà che avremo ancora per mettere a posto le cose dopo che non abbiamo fatto un grandissimo europeo".
Quindi il ct ha individuato in Fagioli e Ricci due degli archetipi dei giocatori ideali per il futuro dell'Italia: "Dobbiamo andare alla ricerca di quei calciatori lì, perché sono calciatori forti che però sono strutturati e che ormai hanno fatto vedere che quello è il loro timbro, il loro marchio di fabbrica. Ci sono calciatori più giovani che hanno fatto vedere delle buone cose ma che hanno ancora dei margini di miglioramento e attraverso quell’andare ad acchiappare quel qualcosa in più, quell’invenzione che uno può tirar fuori, che bisogna essere bravi a individuare poi e a dare spazio a questi ragazzi giovani".
Senza dimenticarsi, infine, di chi ha comunque scritto pagine importanti nel recente passato ma sembra aver perso il giro, come Politano o Chiesa: "Noi abbiamo deciso di ringiovanire molto la squadra ma questi due qui hanno un’età ancora accessibile, e anche questi sono dentro i nostri pensieri. È chiaro che bisogna fare attenzione, perché avendo cambiato modo di giocare ci siamo affidati più alle due punte, a calciatori che sanno fare un po’ tutto in campo, a questa disponibilità di prendersi anche la responsabilità di altri ruoli, di non essere soltanto questo comportamento qui, ma di essere anche ‘riesco anche a darti una mano in altre posizioni del campo’. In questo i centrocampisti sono quelli che riescono meglio a sviluppare questa funzione, questo comportamento, per cui noi continueremo così. Si va avanti con una punta, una sotto punta, con le due punte, con la costruzione bassa dei cinque giocatori che fanno il perimetrale della squadra e si va a dare continuità a quello che abbiamo visto, perché abbiamo visto delle cose nuove e delle cose molto interessanti".