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Un patto alla base dell'exploit della Svizzera di Yakin. E l'arrivo di un 'italiano': il racconto

Un patto alla base dell'exploit della Svizzera di Yakin. E l'arrivo di un 'italiano': il raccontoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 27 giugno 2024, 16:00Euro 2024
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato a Iserlohn, Germania
Sabato alle 18.00 a Berlino Svizzera-Italia, sfida valida per gli ottavi di finale di Euro 2024

C'è una storia che arriva dalla Svizzera e può essere da lezione per l'Italia di Luciano Spalletti: la nazionale di Yakin che ha sfiorato la vittoria del gruppo A davanti alla Germania è figlia di un patto tra il commissario tecnico e il suo capitano. A raccontarla a TuttoMercatoWeb.com è Miguel Angel Aquiso, giornalista di 'SRG SSR', ovvero la tv pubblica svizzera: "L'Italia deve fare attenzione, la Svizzera in questo momento è una squadra fatta".

Merito del passaggio alla difesa a tre?
"Perché lo esigeva Xhaka, quando in autunno hanno pareggiato col Kosovo e sono andati a perdere in Romania hanno capito che non si poteva più andare avanti in quel modo: menomale fossero già qualificati perché hanno giocato quelle due gare in un modo orrendo. Si sono rivisti a inizio Primavera e hanno concordato questo passaggio dalla difesa a quattro alla difesa a tre. Ma prima c'è stata un'altra persona che ha fortemente contribuito al cambiamento della Svizzera. Ed è italiano..."

Di chi si tratta?
"Si chiama Giorgio Contini. Yakin dopo le gare di novembre è andato alla ricerca di un nuovo numero due e ha preso Contini che prepara la fase offensiva, mentre Yakin si concentra su quella difensiva. Contini è italiano, è nato in Svizzera ma da madre e padre italiani. E' italiano al 100%, anche se ha collezionato una maglia con la Svizzera. Parla tre lingue, può comunicare con tutti e questo ti agevola nella comunicazione con la stampa e soprattutto con i calciatori. L'averlo inserito nello staff ha cambiato le dinamiche elvetiche, lui è arrivato con l'inizio del nuovo anno e fa molto bene a questa squadra. E poi, appunto, l'incontro tra Xhaka e Yakin che hanno pattuito il passaggio alla difesa a tre".

In Italia c'è stata grande polemica sul termine 'patto', non è una termine che Spalletti vede di buon occhio...
"Per la Svizzera giungere a patti è stata la cosa migliore possibile, senza probabilmente saremmo giù fuori. E poi Xhaka è contento e lui, essendo il leader e il giocatore più importante, determina le sorti di questa nazionale".

Oltre a Xhaka cosa caratterizza oggi la Svizzera di Yakin?
"Una grande intensità in tutte le fasi di gioco. Hanno capito che fisicamente ci sono anche nelle situazioni difficili e poi davanti vanno veloce con Ndoye e Vargas. Inoltre Yakin ha indovinato un paio di scelte in termini di uomini che sono subito risultate determinanti: la prima partita ha schierato Duah e ha immediatamente segnato. Aebischer non era un titolare, è stato schierato partendo da sinistra ed è diventato subito un titolare inamovibile. Hanno trovato un perfetto equilibrio".

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