Morata, gesto di grandezza: cede il rigore a Pedri. De la Fuente svela il record rimandato

La Spagna conclude la fase a gironi di Nations League come prima del gruppo, a 16 punti, imbattuta con cinque vittorie e un solo pareggio. I campioni d'Europa non hanno deluso le attese e chiudono un 2024 stratosferico con l'ultima vittoria per 3-2 ai danni della Svizzera. Una soddisfazione unica per il commissario tecnico, Luis de la Fuente: "Siamo molto contenti. Il calcio è così, sappiamo il grande livello e l’uguaglianza che c’è. Dobbiamo dare valore a tutte queste vittorie e soprattutto al trionfo contro una grande squadra come la Svizzera", ha dichiarato in conferenza stampa al termine del match.

Differenza tra questa Spagna e quella di Luis Enrique: “Anche prima era una grande selezione. La differenza è che ora vinciamo e vinciamo tutto. Siamo abituati a competere per il meglio e a ottenere grandi risultati. Senza pensare al passato. Non mi occupo di quello. Ho sempre detto che abbiamo un presente magnifico e un futuro meraviglioso, grazie ai grandi calciatori che ci sono in Spagna. Sono i migliori al mondo”.

Rotazioni che funzionano: “Sono molto bravi. Sono i migliori giocatori. Sappiamo cosa possono dare e dobbiamo farli sentire a loro agio per esprimere il loro calcio. Il messaggio arriva rapidamente e siamo privilegiati ad avere questi giocatori”.

Sul potenziale assoluto dell'enfant prodige Casadó: “Casadó è una grande notizia per il calcio spagnolo. Gioca come un veterano e fa giocare la squadra. È stata una scoperta. In Spagna ci sono grandi giocatori, i migliori del mondo”.

Morata e il rigore di Pedri: “Morata ha avuto un grande gesto da capitano, un gesto molto bello. Aveva l’occasione di segnare il rigore e pareggiare Torres come terzo miglior marcatore di sempre con la Spagna, ma ha preferito cederlo a Pedri, che giocava in casa”.

Ingresso di nuovi volti: “Abbiamo un buon presente e un futuro meraviglioso. Questi giocatori hanno solo bisogno di opportunità e fiducia. Questo ci rende uno dei paesi più potenti. L’esigenza è massima e la competizione fa emergere la loro migliore versione”.

Fame che non si spegne: “Sono orgoglioso di essere spagnolo, di avere il pubblico che abbiamo avuto alle Canarie. Sono anche orgoglioso dei giocatori, che sono insaziabili, vogliono crescere e sono un esempio di competizione e di essere una squadra, compagni. È un onore allenare questa Nazionale”.

Avversario per i quarti: “Non ho preferenze. Contro Croazia e Italia abbiamo giocato recentemente. Con i Paesi Bassi non è una sfida vicina, ma non importa. L’importante è arrivare nel momento giusto e che non ci siano infortuni”.