Processo Rubiales, l'ex presidente si difende: "Bacio consensuale, ero legato a Hermoso"
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Luis Rubiales, presidente della Federcalcio spagnola dal 17 maggio 2018 al 26 agosto 2023, ha testimoniato come imputato nel processo in corso presso la Corte nazionale per il bacio non consensuale dato a Jenni Hermoso durante la cerimonia di premiazione della Coppa del Mondo 2023. Un gesto che sollevò un autentico polverone e lo costrinse a dimettersi, ma l'ex dirigente non ha cambiato la sua versione dei fatti davanti al giudice: quel bacio era consensuale e lui non fece pressioni sulla calciatrice né tentò dii manipolare la realtà.
"Quando Jenni si è avvicinata a me, fece una smorfia perché aveva sbagliato un rigore. Le ho detto 'Lascia perdere il rigore, siamo campioni ed è anche merito tuo. Senza di te non avremmo potuto farcela'. Poi mi ha stretto forte sotto le ascelle, mi ha sollevato e mentre cadevo le ho chiesto: 'Posso darti un bacio?', e lei ha risposto ' Okay'. Dopo di che se n'è andata ridendo e dandomi più volte pacche sul fianco", ha detto l'uomo, che ha negato che le sue azioni avessero a che fare con un desiderio sessuale .
Sulla questione se ci fosse o meno il consenso: "Quando stavamo per baciarci, dopo che lei mi aveva dato il permesso, le ho afferrato la testa. La domanda, la risposta e il bacio furono simultanei. È stato qualcosa di totalmente spontaneo, ne sono assolutamente certo. Non si vince un Mondiale tutti i giorni. La normalità non può essere applicata a qualcosa di straordinario. Neanch'io saluto le mie figlie con un bacio, ma a Capodanno lo facciamo. Mi è successo anche con i miei compagni di squadra di calcio, quando ero un giocatore del Levante e abbiamo vinto al Bernabéu. In circostanze eccezionali", ha affermato l'uomo che ha dichiarato di avere un rapporto speciale con la vittima . "Nella squadra femminile c'erano quattro o cinque giocatrici con cui ero molto legato, e una di queste era Jenni Hermoso. È stato un segno di affetto verso una persona che mi ispirava tenerezza perché, nonostante la gioia, provava tristezza per aver sbagliato un rigore".
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