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La rivoluzione di Luis Enrique e il trionfo del PSG. Mbappe ultima primadonna (ancora per poco)

La rivoluzione di Luis Enrique e il trionfo del PSG. Mbappe ultima primadonna (ancora per poco)TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 29 aprile 2024, 09:12Calcio estero
di Gaetano Mocciaro

Il trionfo annunciato del Paris Saint-Germain è arrivato da divano, con tre giornate d'anticipo. Campione di Francia per la 12ª volta nella storia, nessuno ha fatto meglio, 9° dall'avvento della Qatar Investment Authoritty avvenuto nel 2011. Da allora gli altri solo le briciole: la vittoria del Montpellier nel 2012, del Monaco nel 2017 e del Lille nel 2021. Troppo più ricchi, troppo più forti i parigini rispetto alla concorrenza.

Che sia un confronto ad armi impari basti vedere il monte ingaggi comparato con gli altri club. Dei complessivi 734,23 milioni (lordi) di tutta la Ligue 1, 292,41 li spende il Paris Saint-Germian, equivalenti al 39,83%. La seconda squadra più cara è il Marsiglia con 73,89 milioni, la terza il Monaco con 57,77 (dati Capology). Sul campo il cammino ha visto una piccola salita solo a inizio stagione: 0-0 in casa col Lorient alla prima giornata, 1-1 a Tolosa alla seconda. E il ko casalingo contro il Nizza di Francesco Farioli alla quinta giornata (2-3). Era il 15 settembre e quello è rimasto l'unico ko subito.

L'artefice principale di questa cavalcata è senza dubbio Luis Enrique. Diversi allenatori si sono succeduti in questi anni a cui non è bastato nemmeno il titolo vinto: con Christophe Galtier l'anno scorso finì piuttosto male, nemmeno Mauricio Pochettino l'anno prima ha lasciato un'impronta indelebile. Senza alcune primedonne come Messi, Neymar e Sergio Ramos lo spogliatoio ci ha guadagnato tantissimo.

Sono stati inseriti elementi comunque già affermati come Ousmane Dembélé e giovani in rampa di lancio come Bradley Barcola. Elementi come Vitinha sono cresciuti tantissimo, ma soprattutto Warren Zaire-Emery, divenuto punto fermo a soli 17 anni. Per quest'ultimo Liuis Enrique non si è fatto problemi a "tagliare" una bandiera come Marco Verratti. I risultati hanno dato ragione all'asturiano: calcio spettacolare, squadra che cambia modulo a seconda delle esigenze, campionato vinto in carrozza e soprattutto ancora in corsa in Champions League, vera ossessione del club.

L'impressione è che l'ambiente sia più sano e la dirigenza stessa appoggi pienamente Luis Enrique. Anche nella gestione Mbappé. Il fuoriclasse sta giocando le sue ultime partite al PSG e da quando è praticamente certo il suo addio il suo impiego è stato centellinato, finendo nelle rotazioni del tecnico per un dosaggio intelligente delle forza considerando gli impegni in Champions. Ciò non ha impedito all'attaccante di segnare 26 reti, che lo porteranno sicuramente a vincere per il sesto anno consecutivo il titolo di capocannoniere. Non gli resta ora che la coppa dalle grandi orecchie, prima di trasferirsi a Madrid. E con lui si chiuderà definitvamente l'era delle primedonne parigine.

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