Da "irretrocedibile" a "Tafazzi": storia dell'Amburgo, regina del masochismo
Fino a maggio 2018 l'Amburgo conservava il record di unica squadra sempre presente in Bundesliga. A ricordarcelo un orologio al "Volkparkstadion" che segnava anni, giorni, ore, minuti e secondi di presenza dell'HSV nel massimo torneo tedesco.
Da anni gli anseatici barcollavano, riuscendo anche in modo rocambolesco a evitare la retrocessione. Nel 2014 la salvezza per un punto nonostante le cinque sconfitte consecutive nel finale. Il Norimberga, per sua fortuna, fece peggio. Nel 2015 il sorpasso al Friburgo all'ultima giornata che vale lo spareggio. Contro il Karlsruhe al 90' la squadra è sotto 1-0 quindi retrocessa, al 91' l'insperato pari, al 115' il sorpasso. "Irretrocedibili" era l'aggettivo coniato per l'Amburgo. Sembrava davvero così perché la squadra evita sia retrocessione che spareggio all'ultimo turno anche nel 2017. Nel 2017-18 però non c'è stato nulla da fare e l'orologio si è resettato.
Quello che doveva essere una formalità come il pronto ritorno in Bundesliga si sta trasformando in un incubo: un cambio in panchina nell'ottobre 2018, da Christian Titz a Hannes Wolf. La squadra risale posizioni, mette le mani sulla promozioni prima di un clamoroso black-out: tre sconfitte consecutive nel finale di stagione che hanno fatto precipitare la squadra dal secondo al quarto posto, quindi persino fuori dagli spareggi.
La storia si è ripetuta quest'anno e non basta l'arrivo in panchina di un tecnico affermato come Dieter Hecking. Ancora una volta l'Amburgo "vede" la promozione prima di farsi venire il "braccino" del tennista: a sei giornate dalla fine il ko al 92' contro lo Stoccarda, che costa la discesa dal secondo al terzo posto. Due turni più tardi sfuma una vittoria decisiva contro il Kiel al 94'. Penultimo turno: sfida contro l'Heidenheim quarto, in caso di ko l'Amburgo scivola fuori dai playout. E arriva la beffa al 95'. Fino all'epilogo di ieri: serve fare meglio dell'Heidenheim, che gioca contro l'Arminia Bielefeld già promosso. Questi ultimi fanno il loro dovere e chiudono la pratica in poco più di un quarto d'ora. Tutto in discesa per l'Amburgo, in casa contro il Sandhausen dodicesimo. E invece arriva il tracollo psicologico: 1-5 Bundesliga auf wiedersehen.