Calendario saturo, leghe europee e Fifpro contro la Fifa: "Abuso di posizione dominante"
Le Leghe Europee e la FIFPRO Europe - ovvero il sindacato internazionale dei calciatori - hanno deciso di passare all'attacco della Fifa. Si sente spesso parlare in queste settimane del calendario sempre più saturo di impegni, con l'aggiunta nella prossima stagione del Mondiale per Club con il suo nuovo format che aggiungerà ulteriori partite alle big italiane ed europee.
In un'azione congiunta, i due organi hanno reso noto con un comunicato ufficiale la propria iniziativa: "Per molti anni leghe e associazioni dei calciatori hanno ripetutamente esortato la Fifa a sviluppare un chiaro, trasparente ed equo processo riguardo il calendario internazionale delle partite. L’ultima richiesta formale è stata inviata prima del Congresso e del Consiglio Fifa di maggio. Purtroppo la Fifa ha costantemente rifiutato di includere le leghe nazionali e le associazioni dei calciatori nel suo processo decisionale".
"Il calendario internazionale" - continua il comunicato - "è ormai oltre la saturazione ed è diventato insostenibile per le leghe nazionali e un rischio per la salute dei calciatori. Lle decisioni della Fifa negli ultimi anni hanno sistematicamente favorito le competizioni della Fifa e i suoi interessi commerciali, trascurato le responsabilità della Fifa come organo di governo e danneggiato gli interessi economici delle leghe nazionali e il benessere dei calciatori. Leghe e calciatori non possono accettare che le regole siano decise unilateralmente, l'azione legale è l’unico passo responsabile per proteggere il calcio, il suo ecosistema e la sua forza lavoro dalle decisioni unilaterali della Fifa".
Nel reclamo si legge che quello della Fifa è visto come un "abuso di posizione dominante: la Fifa svolge un doppio ruolo, sia di ente regolatore globale del calcio sia di organizzatore di competizioni. Questo determina un conflitto di interessi che, in linea con la recente giurisprudenza dei tribunali dell’Unione Europea, impone alla Fifa di esercitare le sue funzioni di regolamentazione in modo trasparente, obiettivo, non discriminatorio e proporzionato".
Secondo il Corriere dello Sport, questa iniziativa procederà in parallelo con altre azioni legali portate avanti da singole leghe e sindacati a livello nazionale: in Inghilterra, Francia e Italia le associazioni dei calciatori hanno infatti proposto un’azione legale presso il Tribunale commerciale di Bruxelles.