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4 settembre 1994, la Juventus del neo allenatore Lippi incomincia la corsa. Vincerà l'ultima Champions

4 settembre 1994, la Juventus del neo allenatore Lippi incomincia la corsa. Vincerà l'ultima ChampionsTUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
lunedì 4 settembre 2023, 00:00Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

Erano anni di autarchia, al netto di Silvio Berlusconi che sparigliava le carte con gli acquisti dei tre olandesi. Chi faceva bene in provincia finiva sistematicamente alla Juventus, all'Inter, ma anche al Milan. E Marcello Lippi era stato bravissimo, all'Atalanta, arrivando a sfiorare l'Europa, con il settimo posto finale che poteva essere anche migliore. L'anno successivo, con il Napoli, il piazzamento era stato il sesto posto, in una fase già discendente del dopo Maradona. Per questo la Juventus lo aveva chiamato.

"La Juventus ha come obbiettivo quello di riaprire un ciclo, come negli anni 70 e 80. Bettega mi ha chiesto se ero disponibile: ho accettato con felicità, poiché la Juventus è l'obbiettivo prestigioso che ognuno, giocatori e tecnici, si prefigge di raggiungere". Le parole di Lippi fanno capire come il cielo degli anni novanta sia simile a quello attuale, anche se lievemente offuscato dalle ombre del dopo Marotta (e Cristiano Ronaldo). Così il 4 settembre del 1994, ventinove anni fa, c'era la prima partita della Juve di Lippi, al Rigamonti di Brescia, l'avversario era (è) un vecchio volpone della panchina, come Mircea Lucescu.

Alla fine Brescia e Juventus si divideranno la posta, 1-1 finale. La Juventus poteva puntare su Vialli, Baggio e Del Piero. I bresciani rispondevano con marcature a uomo con Mezzanotti e Baronchelli, con Brunetti che mise la museruola a Vialli, mentre Battistini finiva come libero. L'attacco invece era firmato da Schenardi, Neri e Lupu. Conte sbloccò la contesa al nono del secondo tempo, dopo un assist in rovesciata dello stesso Vialli. Il Brescia però non meritava di perdere, anche solo per l'applicazione tattica. A dieci dalla fine proprio Schenardi trovò il gol del pari. Iniziava così un ciclo, per la Juve, che portò a tre finali di Champions (due perse contro Real Madrid e Borussia Dortmund) e l'ultima vinta all'Olimpico contro l'Ajax, ma anche al double immediato: niente triplete, in UEFA il Parma ebbe la meglio.

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