Il terzo indizio che fa una prova. Poi Conceiçao spiega una differenza fondamentale

Partiamo dalla cronaca, dai risultati che sono sempre la cosa più importante, dai dettagli oggettivi: Udinese-Milan 0-4, Milan-Atalanta 0-1, Inter-Milan 0-3 e Venezia-Milan 0-2. Da quando Sergio Conceicao ha cambiato il modulo del Milan, passando dal 4-2-3-1 al 3-4-3, il Milan ha ottenuto tre successi in quattro partite (tutti in trasferta), segnando nove gol e subendone solamente uno. Tre indizi che fanno una prova.
Quadra
Insomma: la strada sembra tracciata. Ed è d'accordo anche lo stesso allenatore rossonero: "Non era facile dopo il derby avere la concentrazione che ci è mancata in questi mesi. La concentrazione competitiva è fondamentale. Non è facile venire qua, è una squadra che pressa tanto, che ha le sue qualità, che gioca in modo diretto, ha giocatori veloci davanti. Anche con l’ambiente post partita derby avere questa voglia di prendere i tre punti. Poi è particolare giocare qua, c’è la barca, mancano solo le palme (sorride, ndr). Era fondamentale vincere".
Obiettivi
Il nono posto in classifica è rimasto lo stesso, ma è tutto fieno in cascina di morale e consapevolezza in vista della finale di Coppa Italia del 14 maggio. Non un obiettivo storico senza qualificazione alla Champions, ma sempre qualcosa: "Qua - ha spiegato Conceicao - gli obiettivi sono chiari, poi ci sono degli anni che non vanno bene come questo. Poi c’è ancora qualcosa da vincere e per il Milan si vive un po’ di questi titoli. È importante dare immagini diverse da quelle che abbiamo dato in questi mesi. Stiamo trovando l’equilibrio di cui parlavamo sempre ed è fondamentale a livello tecnico. Anche Di Francesco l’ha detto che siamo fortissimi a livello offensivo, a livello difensivo quindi dovevamo migliorare qualcosa. Non sono un fan di questo modulo e di questo sistema, ma mi devo adattare anche al campionato italiano e alla squadra e alle caratteristiche dei giocatori che ho davanti”.
