Empoli, il tempo sta scadendo. E gli errori continuano a ripresentarsi

Certamente l'Empoli non partiva coi favori del pronostico nel derby contro la Fiorentina. Tuttavia questo tipo di partite, lo abbiamo visto negli ultimi anni, non sono mai scontate. Gli azzurri, finalmente al completo in difesa con il rientro di Ismajli, credevano all'impresa. Ma sono bastati pochi minuti e i soliti errori a condannare la truppa di D'Aversa all'ennesima sconfitta. Nel secondo tempo si è visto il piglio giusto, quello di una squadra che non si arrende nemmeno di fronte al doppio svantaggio. Ma la sconfitta è figlia di un primo tempo molto confusionario e con poca sostanza.
Le scelte di D'Aversa
Oltre a Ismajli D'Aversa poteva tornare a contare su Anjorin dal primo minuto dopo il promettente spezzone contro il Venezia. Gli lasciava il posto Henderson, uno di quelli che negli ultimi tempi aveva tirato la carretta senza la possibilità di rifiatare. Sulla trequarti veniva confermato Fazzini e accanto a lui giostrava Solbakken, preferito a Colombo. Le scelte di D'Aversa erano figlie della scelta di irrobustire il centrocampo, ma anche di dare maggiore consistenza tecnica senza scoprirsi troppo.
Gli errori pagati a caro prezzo
D'Aversa si è detto "incazzato nero" per il primo gol subito. E non ha tutti i torti. Si è trattato di topica difensiva che ha permesso ad Adli di presentarsi, indisturbato, davanti a Vasquez. In questo caso è stato Goglichidze ha salire con tremendo ritardo e a non permettere che scattasse il fuorigioco. Anche sul secondo gol la difesa azzurra avrebbe potuto muoversi meglio, anche se resta indiscutibilmente un gesto tecnico di grande valore. L'Empoli è partito a handicap, non si è arreso, ma è stato costretto a rincorrere, facendo una partita diversa da quella che aveva preparato. Il tempo ormai sta scadendo, mancano sempre meno partite, i toscani devono darsi una svegliata e tornare a una vittoria che manca da troppo tempo. La salvezza altrimenti sarà solo un miraggio.
