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Flaminia, la sfida di Mandorlini: "Club ambizioso, che si sta strutturando per la C"

ESCLUSIVA TMW - Flaminia, la sfida di Mandorlini: "Club ambizioso, che si sta strutturando per la C"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 8 marzo 2023, 14:04Serie D
di Claudia Marrone

"Stare fermo è brutto, ma dopo la scorsa stagione, in estate, c'erano state solo mezze voci: a fine agosto non me la sentivo di aspettare ulteriormente, soprattutto di fronte a un'ottima proposta come quella che mi aveva fatto il Flaminia, una società solida e con ambizione di arrivare nel professionismo. Mi ha affascinato questa sfida, e ho deciso di buttarmi in questa nuova avventura": così, ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, il centrale del Flaminia - formazione del Girone E di Serie D - Matteo Mandorlini.

Sì, quel Mandorlini, quello che alle spalle vanta numerose presenze in Serie B e oltre 150 in Serie C, quello che ha esordito pure in Serie A, e che per la prima volta in carriera ha deciso di sposare un progetto in Serie D, categoria nella quale rientra a pieno titolo nell'elenco "giocatori di lusso". Un mondo, quello dei dilettanti, dove il classe '88 si è calato in fretta, forte anche del suo pregresso: "La Serie D è un campionato interessante, sicuramente diverso dagli altri, perché qua, per chi vuole ambire a qualcosa di importante, l'organizzazione ha una valenza ancor più amplificata che tra i professionisti e la differenza la fanno gli uomini simboli, quelli con più qualità, le classiche 4-5 individualità. Mi spiace però che i playoff non abbiano la stessa valenza che hanno in C, si potrebbe far diversamente, così come andrebbe rivista la limitante regola degli under, un obbligo a mio avviso senza senso: non valorizza nessuno, e anzi, così facendo si penalizzano i ragazzi giovani, che diventano troppo spesso un numero con grossi rischi per il futuro".

Andiamo però nel dettaglio del tuo girone: settimo posto per voi, corsa promozione forse ridotta solo a Pianese e Arezzo.
"Si, al momento siamo settimi, ma abbiamo occupato anche il terzo posto: forse potevamo ambire a qualcosa di simile, ma ci stiamo strutturando, gli obiettivi si raggiungono con il tempo e, come dicevo prima, con l'organizzazione. Serve un percorso, che noi stiamo appunto intraprendendo. Nel complesso, comunque, c'è grande equilibrio, l'Arezzo forse è la squadra più pronta ma alla fine altre possono ancora giocarsela".

Saliamo in C. Come vedi il tuo ex compagno di squadra Mirko Stefani sulla panchina del Pordenone?
"Mirko, oltre a essere un grande amico, è un professionista che stimo molto, e sono certo che sia nel posto giusto al momento giusto: la situazione sarebbe stata complicata se fosse subentrato in una situazione critica. Il Pordenone con lui ha tutto da guadagnare, perché ha le giuste caratteristiche per far ritornare la squadra sui livelli di inizio anno, c'è del potenziale. È una grande persona, spero riesca a centrare la B".

A proposito di panchine, tuo padre (Andrea Mandorlini, ndr) ha accettato la complicata sfida Mantova. Che ne pensi di questa scelta?
"Anche lui ha vissuto l'ultimo anno a casa, e capisco come si sia sentito. Aveva tanta voglia di rimettersi in gioco, e il Mantova è stata la società che più gli ha fatto capire quanto ancora fosse importante, hanno fatto un'offerta concreta e importante: questo, unito al valore storico della piazza, ha fatto sì che mio padre accettasse questo incarico. Nel quale si è buttato con molto entusiasmo. Spero possa centrare la salvezza, e rilanciarsi definitivamente insieme alla squadra, per costruire un nuovo futuro".

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