Biancolino, l’anima della rimonta biancoverde: il Pitone ha riportato l'Avellino in B

La rinascita dell’Avellino ha un nome e un volto: Raffaele Biancolino. Quando tutto sembrava perso, con una squadra alla deriva e un ambiente depresso dopo l’ennesimo avvio deludente, il “Pitone” si è preso sulle spalle la responsabilità più grande. Dopo l'esonero di Michele Pazienza, che era stato confermato dopo la positiva esperienza della passata stagione, l'ex bomber e già amatissimo dalla piazza, è passato dalla Primavera alla prima squadra senza fare proclami, ma con idee chiare e tanto cuore.
Con il suo arrivo la musica è cambiata: nuova mentalità, modulo più compatto, ma soprattutto un gruppo ritrovato. Sei vittorie consecutive dopo l’esordio contro la Turris hanno fatto capire a tutti che l’Avellino non era affatto fuori dai giochi. Biancolino ha dato una nuova identità alla squadra, valorizzando i giovani e tirando fuori il meglio da giocatori che sembravano spenti.
Oggi l’Avellino guarda tutti dall’alto e il merito principale è suo. Non solo per i risultati, ma per aver ricucito un legame tra squadra, tifosi e città che sembrava spezzato. Biancolino non è solo l’allenatore della rimonta: è il simbolo di un’Avellino che non molla mai. Con la vittoria di questa sera con il Sorrento, la decima consecutiva, l'Avellino ha conquistato la promozione in B, attesa dai tifosi irpini da ben 7 anni.
