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Morrone: "Il Rimini ha meritato la Coppa Italia. Entella da applausi nel Girone B"

Morrone: "Il Rimini ha meritato la Coppa Italia. Entella da applausi nel Girone B"TUTTO mercato WEB
mercoledì 9 aprile 2025, 15:49Serie C
di Luca Bargellini
A Tutta C
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A TUTTA C con Luca Bargellini. Ospite: Alfonso Morrone, presidente Adicosp
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Ospite dei microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C', Alfonso Morrone, presidente di ADICOSP, ha parlato della finale di Coppa Italia di Serie C che ha visto trionfare, nel doppio confronto, il Rimini: "Diciamo che la Giana ha cercato di badare al sodo, anche se poi sono stati i romagnoli ad avere le occasioni più nitide. Un palo, una traversa... Il controllo del gioco era della Giana. Però se c’era una squadra che doveva fare gol ieri, quella era il Rimini. Alla fine l’essenza del calcio è fare gol, quindi se le occasioni le ha avute il Rimini è giusto che abbia portato a casa la Coppa Italia, credo meritatamente.

Ad attacchi invertiti, probabilmente parleremmo di un altro esito
"Possibile, anche ieri gli attaccanti del Rimini, in due-tre occasioni nitide in area, non hanno centrato la porta. Però le occasioni le ha avute il Rimini, non la Giana. E la Giana, sì, ha avuto il possesso, il controllo del gioco, ma doveva recuperare il risultato dell’andata. Grande palleggio, ma sterile: non hanno praticamente mai tirato in porta. Quindi è giusto così".

Dalla coppa al campionato: i playoff ci attendono tra poche settimane. Al netto dell'Entella, che pare aver preso il largo sulla Ternana, negli altri due gironi si deciderà tutto al fotofinish: Vicenza-Padova, Avellino-Cerignola. Chi sono le tue favorite?
"Intanto va elogiata l’Entella. Ha dominato, ha legittimato: forse non la più forte, ma sicuramente la più continua. Merita al 100% la Serie B. Negli altri due gironi, invece, sarà lotta fino all’ultimo punto. C’è una grande rimonta del Vicenza, che due mesi fa onestamente non pensavo potesse superare il Padova, che era in controllo. Ma ora basta un mezzo passo falso e cambia tutto. Stesso discorso per il girone C: Avellino e Cerignola se la giocheranno fino all’ultima giornata. Nulla è scontato, sarà un finale avvincente.

Purtroppo con la scomparsa di Taranto e Turris, i problemi legati alla Serie C non sono finiti. A Lucca la situazione è problematica. La Lucchese non paga gli stipendi da mesi. I bonifici sono slittati ancora, la squadra ha evitato lo sciopero, ma la sensazione è che si vada verso un altro fallimento. Che ne pensi?
"È una situazione grave. Tre cambi di proprietà in due mesi e nessuno ha messo un euro. Il problema è strutturale: in sede d’iscrizione basta avere un commercialista bravo per far quadrare i conti, ma poi c’è la gestione. E la gestione richiede risorse vere. Bisogna salvaguardare le gestioni: chi vuole fare calcio deve mettere garanzie. In Inghilterra prima passi dalla federcalcio che verifica se sei idoneo, qui invece compri una società e poi si vede. E nel frattempo si gioca, si prendono punti, si creano danni. È ingiusto per chi lavora, per i segretari, per gli allenatori, per chi ha famiglia. Serve un cambiamento radicale".

In quest’ottica, rientra anche la riforma Zola, di cui abbiamo parlato con il vicepresidente della Lega Pro?
"Sulla carta è una grande riforma. Ma bisogna capire come sarà applicata. Con lo svincolo automatico ogni anno, nessuno investirà più nei settori giovanili. A meno che non si facciano contratti diversi. Io sostengo la riforma Zola, anche perché sono per più riforme come questa e meno per le seconde squadre. Le seconde squadre dovevano servire a far crescere giovani della C verso la A, non a far giocare i titolari di Serie A in C".

E in questi anni non sono emersi giocatori validi...
"Pochi. Forse Miretti e Soulé, ma gli altri? In otto anni parliamo di due-tre giocatori. Va aperto un tavolo serio con chi vive il calcio quotidianamente, come i direttori sportivi. Io sto facendo il tour delle sedi dei nostri iscritti, sento le criticità dal vivo. Sulla carta tutto è bello, ma bisogna calarlo nella realtà".

In chiusura, una domanda sulla polemica legata al possibile arrivo di Paratici al Milan. Qual è la posizione dell’ADICOSP?
"Paratici è sotto squalifica fino al 20 luglio. Il Milan è libero di tesserarlo. La squalifica impedisce solo di rappresentare ufficialmente la società: può firmare un contratto, stare negli uffici, costruire uno staff. Non può trattare con calciatori o procuratori. Ma questo vale per tutti, ci sono le regole. Se qualcuno infrange le regole, interviene la procura federale. Ma non facciamo la morale: Paratici non è radiato, ha una squalifica. Finita quella, è riabilitato. Le regole sportive esistono per tutelare queste situazioni".

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