Gelbison, Puglisi: "Rappresentiamo un territorio che vuole stare in C. Ma servono strutture"

Serata di premiazioni, quella trascorsa, per la Gelbison, alla quale è stato consegnato il Premio Salvatore Apadula (nato nel 2014 in memoria di Salvatore Apadula, compianto allenatore di calcio). A ritirarlo, il presidente Maurizio Puglisi: "Tre anni fa ho preso questa squadra, che aveva più di 110mila euro di debiti, non riusciva neanche a sostenersi nel campionato di D: andava coinvolto tutto il territorio, non solo la città. Ora rappresentiamo un territorio, non solo la città, uniamo 52 comuni. Dovevamo rilanciare andando oltre, dovevamo sognare andando oltre. Con il progetto di crescita avevamo più difficoltà a stare in D che a salire in C.
Il mio calcio è un sistema imprenditoriale, autonomo dal sistema calcio: è finita l'era dei presidenti bacchettoni, il calcio è ora imprenditoria, di sostenibilità, di promozione del territorio. Per questo anche punto molto all'esser cilentani, dobbiamo fare "città territorio" per poter crescere, altrimenti nel giro di 10 anni scompariamo. Intanto però penso a svilupparmi, e a mantenere la Serie C, per poi chiedere sostegni l'anno prossimo con altre figure del nostro territorio; voglio poi sollecitare lo stesso per le strutture, che sono un altro aspetto fondamentale. Siamo costretti a giocare fuori città, fuori da Agropoli, ma non posso accettare questo per molto tempo perché il calcio muove persone, e serve portarle da noi. Siamo ora la seconda realtà professionistica di Salerno, non possiamo scordarlo".
