Ascoli, destino beffardo: cambiano gli allenatori, non i risultati. I playout si avvicinano

Ci sono stagioni che nascono sotto una cattiva stella. Stagioni durante le quali, a prescindere dai correttivi che metti in atto, le cose non vanno mai nella giusta direzione. Una descrizione, questa, che sembra calzare a pennello per la situazione dell'Ascoli. La società marchigiana, gestita dal patron Massimo Pulcinelli, nel corso del torneo 2024/2025 ha infatti cambiato molto, sia a livello dirigenziale che sul mercato, ma senza trovare una soluzione che le permettesse di tornare protagonista nella parte alta della classifica di Serie C. Cambiamenti che, inevitabilmente, hanno coinvolto anche la guida tecnica della prima squadra.
UN'ESTATE COMPLICATA
Iniziata fra mille dubbi, anche in relazione a possibili passaggi di mano delle quote, l'Ascoli ha deciso di confermare Massimo Carrera al timone dello spogliatoio bianconero, nonostante sul finale del torneo precedente non fosse riuscito a evitare la retrocessione in terza serie. Un matrimonio che, però, è apparso fin da subito più frutto di un accordo siglato che di una reale condivisione di idee. Tanto che sono bastate sei gare di campionato (2 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte e una differenza reti di -1) per chiudere il capitolo e cercare miglior fortuna altrove.
L'ARRIVO DI DI CARLO E LA REGOLA DEL 4
Archiviata celermente l’unica gara (persa) con Cristian Ledesma in panchina come tecnico ad interim, il 3 ottobre viene ufficializzato l’arrivo al 'Del Duca' di Domenico Di Carlo, allenatore dalla grande esperienza fra Serie A e Serie B. L’inizio, però, non è quello sperato: arrivano infatti 4 sconfitte consecutive, seguite da altrettanti pareggi. Poi, all’improvviso, dal 24 novembre, giorno della sfida contro il Gubbio, al 14 dicembre, quando è in programma il match in casa del Legnago Salus, il sole torna a brillare, con quattro successi consecutivi, frutto di otto gol fatti e due subiti. Il peggio sembra alle spalle, ma la realtà appare diversa. A cavallo fra il vecchio e il nuovo anno, e per tutto gennaio (mese di mercato), l’Ascoli torna quello della prima parte di stagione e cinque giornate senza vittorie portano a un altro cambio in panchina.
IL FIGLIOL PRODIGO
Salutato Di Carlo, il 27 gennaio arriva, o per meglio dire ritorna, ad Ascoli Mirko Cudini, ex difensore e capitano del Picchio nelle serie superiori, chiamato al capezzale di una squadra in evidente difficoltà. L’accoglienza da parte della tifoseria è assolutamente coerente con il passato del tecnico e l’avvio fa ben sperare: il successo all’esordio contro il Carpi e quello contro il Pescara creano un clima finalmente positivo. Poi, però, ad Ascoli arriva la Ternana, big del Girone B in lotta per la promozione con la Virtus Entella, e quel 3-0 ammazza di nuovo tutto. Tanto che, ad oggi, le sconfitte consecutive sono quattro e la classifica volge pericolosamente verso i playout.
In tutto questo viene da pensare al destino. Il quale, come sappiamo, non manca di senso dell’ironia. E così, andando a vedere con quale tecnico l’Ascoli abbia ottenuto la miglior media punti in stagione, scopriamo che non è né con il figliol prodigo né con il tecnico dalla grande esperienza, bensì con quello con cui avevi iniziato, quasi nicchiando, la stagione.
Massimo Carrera (da inizio stagione al 27 settembre)
Gare: 6
Vittorie: 2
Pareggi 2
Sconfitte 2
Media punti per partita: 1,33
Cristian Ledesma (dal 27 settembre al 3 ottobre)
Gare: 1
Vittorie: 0
Pareggi: 0
Sconfitte: 1
Media punti per partita: 0
Domenico Di Carlo (dal 3 ottobre al 24 gennaio)
Gare: 17
Vittorie: 4
Pareggi: 7
Sconfitte: 6
Media punti per partita: 1,12
Mirko Cudini (dal 27 gennaio ad oggi)
Gare: 7
Vittorie: 2
Pareggi: 0
Sconfitte: 5
Media punti per partita: 0,86
* i dati sono relativi solo alle gare di campionato
