Palermo, Baniya: "Serie A? Io ci credo, ma dobbiamo pensare una gara alla volta"
“Contro la Sampdoria ci sono stati ottimi segnali da parte della squadra perché comunque dominare una squadra come quella non è una cosa scontata, abbiamo fatto più di venti tiri e loro ne hanno fatti solo due. Abbiamo creato tante azioni, abbiamo subito poco. Ciò che ci manca è il cinismo sotto porta, questo è sotto gli occhi di tutti”. Il difensore del Palermo Rayyan Baniya parla dalle colonne del Giornale di Sicilia del momento in casa rosanero dopo il pari contro i blucerchiati sottolineando come serva una fase offensiva migliore per cercare di risollevarsi in classifica: “Bisogna essere più concentrati quando si è lì. Non bisogna abbattersi, bisogna veramente pensare come una squadra. Peccato per il pareggio, siamo molto amareggiati, perché l’intento di tutti era quello di vincere. Adesso domenica abbiamo un’altra partita sempre in casa, con l’aiuto e l’appoggio del pubblico contro una squadra come lo Spezia saremo ancora motivati”.
Il centrale di difesa parla poi del rapporto con i compagni di reparto e in particolare Nikolaou con cui ha giocato ultimamente da titolare: “Mi trovo assolutamente bene, sia in campo, ma proprio come persona, abbiamo un ottimo rapporto. D’altronde, come tutti gli altri compagni perché siamo veramente un bel gruppo, fatto di gente che ha tanta voglia di fare bene. - prosegue ancora il calciatore - Purtroppo nel calcio ci sono pure gli errori, capita di sbagliare, impossibile fare una partita senza farlo”.
Spazio poi agli obiettivi con il sogno Serie A che non è stato ancora abbandonato: “Io ci credo, finché una cosa non è chiusa io ci credo sempre. Ma ovviamente dobbiamo continuare a fare del nostro meglio senza fissarci troppo su quella cosa lì, dobbiamo ragionare partita dopo partita a partire dallo Spezia. - prosegue Baniya – Differenze con la Turchia? In quel campionato c’è molta più intensità e qualità, da un paio d’anni tanti top player si sono trasferiti lì e hanno alzato ulteriormente il livello. Ma nulla toglie che la Serie B sia un campionato molto difficile, dove non c’è mai una squadra che domina e dove vige grande equilibrio. È un campionato che si basa soprattutto sull’aspetto fisico, poi magari tanti campi non sono in perfette condizioni e questo compromette qualcosa, ma mi sono abituato subito, poi in Italia ci ho sempre giocato e conosco le dinamiche e il modo in cui si lavora”.