Mantova, Botturi: "Rosa quasi al completo. Ora serve fare un salto a livello mentale"
“Abbiamo affrontato questo periodo con la rosa quasi al completo, con sette acquisti di cui sei di proprietà, senza infortuni gravi e con indicazioni importanti dalle partite”. Parla così il direttore sportivo del Mantova Christian Botturi in una lunga intervista alla vocedimantova.it in cui tocca tutti i temi del precampionato e non solo: “Abbiamo scelto avversarie toste come Napoli e Genoa per abituarci a un calcio diverso. È emerso che quando il livello si alza al minimo errore vieni punito, in entrambe le gare praticamente ci siamo fatti gol da solo, ma in questa fase preferisco perdere commettendo queste ingenuità che vincere con segnali di presunzione. - prosegue Botturi - A proposito delle amichevoli, devo dire che a volte ho visto un eccesso di sicurezza da parte nostra e questo va evitato perché rischi di essere castigato soprattutto quest’anno in cui saremo sempre noi i piccoli, quelli che guardano dal basso verso l’alto le altre squadre”.
Spazio poi alle prime uscite ufficiali, ovvero la Coppa Italia che partirà fra pochi giorni: “Affronteremo la Coppa come la continuazione del periodo di preparazione, con la volontà di crescere in funzione del campionato e di conoscerci. È anche un’occasione per testare nuove soluzioni. Non la prenderemo sottogamba, anzi c’è l’ambizione di passare il turno per metterci alla prova con una squadra di livello superiore come il Lecce”.
Botturi poi si sofferma sulle certezze e i punti di forza della squadra: “I nuovi si sono inseriti come in un puzzle, a livello tecnico, tattico e umano come ha riconosciuto anche Possanzini. Inoltre rispetto allo scorso anno assaporo una consapevolezza diversa, c’è una forte appartenenza e questa è una certezza da sfruttare. - conclude Botturi - Abbiamo un’impronta di gioco chiara e nitida e guai a snaturarci. Quello che un’estate fa esprimevamo a fatica, quest’anno ci riesce a memoria. Lo stesso Possanzini non ha dovuto insistere troppo su certi concetti, perché sono già insiti nel gruppo. Il salto da fare semmai è a livello mentale, di concentrazione”.