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La Salernitana "tradisce" un pubblico da record. Caos tattico e gruppo ad alta tensione

La Salernitana "tradisce" un pubblico da record. Caos tattico e gruppo ad alta tensioneTUTTO mercato WEB
Roberto Breda
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
Oggi alle 09:49Serie B
di Luca Esposito

2 punti in tre scontri diretti. Troppo pochi per poter ambire alla salvezza e per ripagare lo smisurato amore di una tifoseria che, al netto di una classifica preoccupante e di un mercato invernale ritenuto insoddisfacente, ha garantito ieri 18mila presenze sugli spalti dell'Arechi. Dal trittico Brescia-Carrarese-Frosinone si sperava di ricavare linfa vitae per evitare la seconda retrocessione consecutiva, invece i granata hanno palesato limiti tecnici, tattici, atletici e caratteriali che hanno spinto il pubblico a fischiare sonoramente i calciatori e l'allenatore, da tanti invitato a rassegnare le dimissioni. La Salernitana di Breda fa fatica, è un dato di fatto. Zero idee, un atteggiamento tattico remissivo e rinunciatario, la scelta di giocare in casa con cinque difensori e due centrocampisti di interdizione e un criterio opinabile delle convocazioni, con giocatori che passano dal campo alla tribuna nel giro di sei giorni e gente di qualità come Soriano e Verde che spesso non viene presa in considerazione. Iervolino, che ieri a fine primo tempo era visibilmente scosso per un match approcciato nel peggiore dei modi, ha deciso di difendere la sua scelta e di non cambiare guida tecnica. In passato altri allenatori sono stati esonerati per molto meno: basti pensare che Martusciello, con una rosa incompleta e dopo aver svolto un ritiro in modalità cantiere aperto, riuscì a battere Cittadella, Sampdoria e Palermo pareggiando con Reggiana, Catanzaro, Cesena e Cosenza senza subire un tiro in porta. Sono i punti conquistati dall'ex vice di Sarri a tenere a galla una Salernitana a -3 dalla salvezza diretta, ma che ora è attesa da un calendario ben più complicato. Si partirà sabato prossimo con la trasferta di Cesena, a cospetto di un avversario carico d'entusiasmo dopo il successo di Cremona al 94'. Poi arriverà a Salerno il Modena prima del ciclo terribile con Bari, Palermo e Juve Stabia. Insomma, l'incubo retrocessione sembra materializzarsi all'orizzonte al netto di una rivoluzione invernale che, ad oggi, non ha pagato.

Allo stato attuale Raimondo è un autentico flop (anche ieri, nel finale, errore clamoroso sotto porta), Lochoshvili e Christensen sono altalenanti, Caligara sta giocando malissimo e sono oggetti misteriosi Guasone, Corazza, Girelli e Zuccon. A questa squadra mancano un difensore centrale rapido, un centrocampista di qualità e un attaccante che possa fungere da spalla di Cerri, l'unico tra i volti nuovi a garantire un rendimento a tratti ottimo, ma non certo il bomber che serviva. Di fatto l'ex Como non segna da un mese. E poi c'è un gruppo che appare teso, forse consapevole che il sistema di gioco sia penalizzante rispetto alle effettive potenzialità dell'organico. Ieri Ghiglione, tra i peggiori al netto del gol segnato, ha mandato un segnale al mister: "Mancava un riferimento a centrocampo". In modo meno diretto anche Corazza ha palesato insofferenza: "Non possiamo regalare sempre un tempo agli avversari". E infine il caso Adelaide, obiettivamente autore di una prova molto negativa, ma sostituito 5 minuti prima dell'intervallo tra i fischi copiosi del pubblico. Il calciatore è uscito togliendosi la maglia con rabbia, senza salutare compagni e allenatore, e questo potrebbe essere oggetto di una multa. Ma la tensione si taglia a fette e, con una squadra in costante involuzione e una classifica che ora fa davvero paura, c'è la sensazione che parte del gruppo non ci creda più.

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