Salernitana, il peggior congedo in un Arechi da brividi. Ancora silenzio del patron
Si sperava in una prova d'orgoglio dopo il pari contro la Juventus, almeno per evitare di battere il record negativo di punti nella storia della A a 20 squadre. Invece, ancora una volta, la Salernitana cade in casa e peggiora ulteriormente le proprie statistiche: 13 ko interni su 19, una sola vittoria all'Arechi, nessun successo nel 2024, distanza enorme dalla quartultima, peggior difesa con una media di due reti subite a partita e nessun clean sheet stagionale addirittura dal maggio del 2023. Un disastro totale, frutto degli errori commessi in estate, dei continui cambi di guida tecnica e della disastrosa campagna acquisti targata Walter Sabatini. Dirigente che già due anni fa si salvò più grazie agli acquisti di Fabiani e allo 0-0 tra Venezia e Cagliari che al rendimento dei giocatori presi per il famoso Instant Team. Un vero peccato debba retrocedere una tifoseria che ha dato spettacolo con una scenografia da brividi denominata "appartenenza" e che sta già facendo il giro del web a livello internazionale. Sotto questo aspetto, Salerno ha davvero pochi eguali in Europa. E, nel corso del match, cori incessanti, striscioni carichi d'amore e nessun coro all'indirizzo della società. Civilissima contestazione, invece, all'indirizzo dei calciatori, invitati ad andare "via da Salerno" e a posare le maglie sotto la Sud "perchè nessuno di voi è stato degno di indossarla". Stavolta nemmeno Candreva è riuscito a placare la rabbia del popolo granata, le sue scuse non sono state accettate e ha fatto rientro negli spogliatoi a capo chino, sconsolato, per l'ultima all'Arechi che certo sognava andasse diversamente.
Assordante è il silenzio della società. Come se non bastassero le mancate scuse dopo la retrocessione, ieri nessun dirigente o esponente di spicco del club ha voluto quantomeno pubblicare una nota di ringraziamento per quanto fatto dai tifosi ieri e nell'intero arco della stagione. Solo Colantuono si è espresso in conferenza stampa senza sbilanciarsi su un futuro che appare quanto mai nebuloso. Sprecato il vantaggio temporale rispetto alla futura concorrenza e con un ritiro che partirà tra un mese e mezzo, si può dire che la Salernitana sia già gravemente in ritardo. Manca il nuovo direttore sportivo dopo il licenziamento "virtuale" di Sabatini, manca l'allenatore, vanno piazzati una quindicina di calciatori e altrettanti ne dovranno arrivare per formare una rosa competitiva. Nel mezzo le voci continue sul futuro di Iervolino. C'è chi dice che resterà per rilanciare, chi è certo stia valutando un paio di proposte concrete, chi ancora ipotizza un ruolo marginale all'interno di un fondo americano intenzionato a investire nel calcio e formato anche da imprenditori del Nord. Come dicevamo, anche ieri non c'è stata alcuna presa di posizione della curva nei confronti del patron, al netto degli striscioni pregressi inerenti le tante promesse non mantenute. Solo una parte della tribuna azzurra ha espresso malcontento per la gestione Iervolino invitando l'ambiente a "riflettere sulle contestazioni continue verso società precedenti e l'assordante silenzio generale di adesso". Ad ogni modo il tempo stringe e verrà il tempo di dover uscire allo scoperto, assumendosi responsabilità. Chi prospettava progetti europei e investimenti importanti, non può certo vivacchiare in B con un pubblico del genere alle spalle e un tesoretto che si aggirerà attorno ai 25-30 milioni di euro.