Rendimento, minutaggio e... Tre dubbi sul riscatto di Gudmundsson per la Fiorentina

Il rendimento incostante di Albert Gudmundsson continua a dividere la tifoseria della Fiorentina. Il portale specializzato Firenzeviola.it, nelle scorse ore, ci ha scritto un articolo sottolineando tre punti che mettono in dubbio il riscatto dal Genoa. Eccoli:
Il primo, il rendimento tornato appunto modesto: "Da un paio di uscite si sta rivedendo il vecchio Gud, un corpo estraneo rispetto alla squadra. "A uno come lui basta una scintilla" andava dicendo a inizio 2025 Raffaele Palladino, uno che ha sempre avuto una stima totale nel talento di Reykjavik. La scintilla, dopo quattro mesi tribolati, fatti di panchine e di una spada di Damocle penzolante, quella del processo per cattiva condotta sessuale per fatti risalenti all'estate 2023, sembrava anche arrivata un mese fa. Napoli, Panathinaikos, Juventus: tre gol in sette giorni, tre prestazioni che lasciavano presagire un exploit a inizio aprile. E invece, dalla convocazione con l'Islanda (arrivata a un anno di distanza dall'ultima) è tornato un Gudmundsson versione agosto-febbraio. Una buona prestazione - con autogol procurato - col Milan, poi la panchina di Celje e due gare, contro Parma e Celje (ritorno), da ectoplasma. Dovevano essere le sue partite: quelle in cui la Fiorentina avrebbe dovuto imporre la sua qualità tecnica superiore mettendosi tutta dietro al suo calciatore più di qualità. E invece doppio due di picche".
Il secondo, il minutaggio: "Dopo Fiorentina-Parma qualche polemica era piovuta all'indirizzo di Palladino e del suo vice-Citterio (in panchina al posto del tecnico viola, squalificato) per la sostituzione di Gud al 70'. Anche per questo forse Palladino lo ha tenuto dentro giovedì fino al triplice fischio, senza aver risultati. La critica che tanti tifosi viola hanno mosso al tecnico ex Monza in questo periodo - "Lo toglie sempre poco dopo il 60', uno come Gudmundsson può risolverti la partita con un colpo e non va sostituito nel finale se devi sbloccare la gara " - è stata resa nulla, quantomeno in Conference, dal verdetto nel campo. Quando il pallone scottava, dopo l'1-2 degli sloveni, il dieci è evaporato dal campo, dimostrando ancora una volta limiti fisici nella tenuta dei 90' (da quando è arrivato a Firenze ha giocato solo due gare per intero) e nella personalità".
Il terzo, il contesto generale: "Poca empatia coi compagni, una tenuta fisica precaria e una difficoltà - per adesso - nel fare la differenza in viola, così come faceva col Genoa. Tre dubbi, più uno, su cui la Fiorentina dovrà fare attente riflessioni. Il più uno è rappresentato ancora una volta dall'extra campo. C'è un processo in corso, dopo l'appello fatto dalla procura di Reykiavik a seguito del verdetto di assoluzione per il calciatore datata ottobre scorso. Ancora non ci sono indicazioni temporali su quando potrebbe arrivare il verdetto definitivo, ma entro poco la Fiorentina dovrà comunque prendere una decisione sull'islandese. "L'operazione è in prestito con obbligo o diritto. Tutto è in base a quando esce la sentenza" disse Daniele Pradè a settembre. Il contratto di Gudmundsson parla di diritto, ma sembra chiaro che la Fiorentina si sia tutelata attraverso dei gentlemen agreement per non rimanere 'beffata' in caso di conseguenze negative del processo. Anche perché la cifra in ballo è alta: al momento il riscatto è fissato a 17 milioni, oltre al prestito oneroso (7 milioni). Anche Rocco Commisso è stato vago sul futuro del numero dieci, ricordando soltato la delicata situazione giudiziaria del ragazzo. Tra due mesi i viola dovranno decidere e il quadro non è ancora definito. In lontananza un'ipotesi che sembrava irreale fino a qualche mese fa, ovvero un possibile ritorno al Genoa".
